Approfondimenti

D-Day: un successo reso possibile dal tempo

Lo Sbarco in Normandia avrebbe potuto avere un altro esito se le condizioni atmosferiche fossero state diverse

Se lo Sbarco in Normandia fu un successo lo si deve, almeno in parte, alla clemenza del tempo: in quel giorno fatidico per il destino del Mondo, l’atmosfera decise infatti di regalare agli alleati le condizioni meteo ideali per l’invasione!

Del resto la data dello sbarco era stata fissata in giugno proprio su consiglio dei meteorologi: in tale mese infatti era più probabile trovare la situazione meteorologica favorevole ad attraversare il Canale de La Manica e portare migliaia e migliaia di soldati sulle spiagge della Normandia. L’operazione però era complicata dal fatto che anche la marea doveva essere quella giusta: non troppo alta, perché altrimenti avrebbe nascosto ai soldati alleati interi tratti di spiaggia minata, ma neanche eccessivamente bassa, perché in tal caso gli stessi soldati avrebbero dovuto percorrere alo scoperto, esposti al fuoco nemico, un tratto di battigia eccessivamente lungo.

L’importanza della Luna

Ecco quindi che, proprio in base alle fasi lunari, vennero individuate due finestre idonee allo sbarco: una tra il 5 e il 7 giugno, e un’altra intorno al 17-18 dello stesso mese. Insomma, tutta l’operazione era in mano all’abilità dei generali e alla… benevolenza del tempo. E proprio il tempo si schierò con decisione dalla parte di Eisenhower e delle truppe alleate. La mattina del 6 giugno infatti venne dato il via all’Operazione Overlord (nome in codice dello Sbarco in Normandia) sotto un cielo sereno e caratterizzato un’ottima visibilità in quota, tale perciò da facilitare le operazioni aeree alleate, ma anche con vento debole e mare calmo, che agevolò notevolmente l’attraversamento del mare da parte dei mezzi anfibi, e come se non bastasse la “ricetta” del tempo perfetto venne completata dalla presenza, sulla terraferma, di un diffuso strato di nubi basse, che complicarono non poco il lavoro della contraerea tedesca.

Insomma, in quel fatidico giorno anche l’atmosfera indossò la divisa, ed era quella delle truppe alleate!

Mappa meteo del 6 giugno 1944. Crediti: MetOffice
Andrea Giuliacci

Laureato in Fisica all’Università degli Studi di Milano, ha successivamente conseguito il dottorato in Scienze della Terra presso l’Università Federico II di Napoli e dal 2013 tiene il corso di Fisica dell’Atmosfera presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Dal 1997 lavora come meteorologo presso Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) e dal febbraio 2002 cura le previsioni del tempo in video per i telegiornali delle reti Mediaset. Collabora regolarmente con settimanali e mensili di diffusione nazionale ed è autore o coautore di diversi libri.

Recent Posts

Adattamento o mitigazione? Secondo gli scienziati la lotta alla crisi climatica passa da entrambe

Dato il livello di surriscaldamento globale antropogenico raggiunto - circa + 1,2 °C rispetto al…

1 giorno ago

Canale di Panama, la prolungata siccità sarebbe stata “improbabile” senza El Niño: lo studio

La grave siccità che ha colpito Panama, con ripercussioni anche per il trafficatissimo Canale di…

1 giorno ago

Kenya, non c’è pace: nuove gravi inondazioni e oltre 70 vittime

Il Kenya continua a fare i conti con forti piogge e inondazioni nei pressi di…

3 giorni ago

Usa, tornado devastastanti in Nebraska e Iowa

Negli Usa si sta verificando una violenta fase di maltempo e, soprattutto tra venerdì e…

5 giorni ago

La Natura è ufficialmente artista, genera royalties e finanzia progetti ambientali

Il Museo per le Nazioni Unite - UN Live è un’organizzazione internazionale che ha come…

1 settimana ago

Alluvioni devastanti in Kenya: Nairobi sott’acqua

Negli ultimi giorni il Kenya è stato colpito da forti piogge, che hanno causato devastazioni…

1 settimana ago