Cop27

COP27 ultima chiamata: “basta fossili, sequestrano l’umanità”, l’appello di Guterres

Greenpeace: "senza una buona intesa si va verso l'inferno climatico"

La COP27 si avvia alla conclusione ma la bozza che circola da ieri secondo gli esperti mostra molte lacune, diverse promesse e poche decisioni e azioni per mantenerle. Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres non usa mezzi termini nel suo discorso: “sono qui per fare appello a tutte le parti affinché siano all’altezza del momento e della più grande sfida che affronta l’umanità. Il mondo sta guardando e ha un semplice messaggio: o la borsa o la vita”.

“Siamo in un momento critico nei negoziati- afferma Guterres- La COP27 dovrebbe concludersi tra 24 ore e le parti rimangono divise su una serie di questioni significative. C’è chiaramente una rottura della fiducia tra Nord e Sud, e tra economie sviluppate ed emergenti. Non è il momento di puntare il dito. Sono qui per fare appello a tutte le parti affinché siano all’altezza di questo momento e della più grande sfida che l’umanità deve affrontare.

Le emissioni globali sono al livello più alto della storia e sono in aumento. Gli impatti climatici stanno decimando le economie e le società e stanno aumentando. Sappiamo cosa dobbiamo fare e abbiamo gli strumenti e le risorse per farlo.E allora faccio appello alle parti perché agiscano su tre aree critiche”.

La bozza “per ora è una lunga lista della spesa”, ha commentato Carlos Fuller, ambasciatore del Belize e dell’Alleanza dei piccoli Stati insulari – fra le aree più vulnerabili.

Nel documento si menziona il fatto che per la prima volta in una COP le parti abbiano accettato di discutere di accordi per fondi sul tema cruciale del loss and damage: non viene però utilizzato il termine «risarcimenti» come vorrebbero diversi rappresentanti dei Paesi più vulnerabili e non si indica una scadenza per decidere se creare un vero Fondo ad hoc come chiesto dai G77, dalla Cina e dai paesi più danneggiati ed esposti.

Yeb Saño, capo delegazione di Greenpeace International non è ottimista: “mentre gli impatti e l’ingiustizia climatica galoppano, c’è una grave mancanza di fondi disponibili i paesi poveri per l’adattamento, la mitigazione e il risarcimento di perdite e danni; nessuna via credibile verso l’assegnazione dei trilioni necessari”.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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