Crisi climatica, accordo Cina-Usa sulle energie rinnovabili ma la fine dei fossili non viene menzionata

L’atteso e delicatissimo confronto tra il presidente Usa Joe Biden e quello cinese Xi si è concentrato, naturalmente, anche sul tema della crisi climatica.

Le due super-potenze hanno concordato misure per affrontare il cambiamento climatico, ma non si sono impegnati a porre fine ai combustibili fossili. I maggiori emettitori di carbonio del mondo intensificheranno la cooperazione sul metano e sosterranno gli sforzi globali per triplicare le energie rinnovabili entro il 2030.
L’accordo è stato siglato tra gli inviati per il clima dei due Paesi, John Kerry e Xie Zhenhua
La scorsa settimana, infatti, Kerry e l’omologo cinese si sono incontrati in tre giorni di negoziati che hanno portato a questa posizione concordata.

L’impegno dei due Paesi è volto a triplicare le energie rinnovabili a livello globale entro questo decennio, come già concordato in occasione della riunione del G20 di quest’anno in India.Entrambi hanno inoltre dichiarato che entro il 2030 ci saranno “significative riduzioni assolute delle emissioni del settore energetico”.

Purtroppo, però, nel documento non viene menzionata una riduzione dell’uso del carbone e non si parla della fine dei combustibili fossili, il punto chiave per affrontare in modo concreto la crisi climatica e ovviamente al centro della COP28, in programma tra meno di 2 settimane.

“Questo annuncio è un passo importante perché la Cina è il più grande emettitore di metano al mondo e un’azione seria per ridurre questo gas è essenziale per rallentare il riscaldamento globale nel breve termine”, ha dichiarato David Waskow del World Resources Institute.

I due Paesi hanno anche dichiarato che ospiteranno congiuntamente un vertice sul metano e sui gas non CO2 alla COP28.