Importante cambio di passo da parte di tre grandi banche europee: BNP Paribas, Credit Suisse e ING si sono impegnate a interrompere il finanziamento del commercio di petrolio dalla regione amazzonica dell’Ecuador. Le tre banche a partire dal 2009 hanno finanziato con ben 5,5 miliardi il commercio di petrolio nell’Amazzonia ecuadoriana.
La svolta è arrivata dopo la pubblicazione nell’agosto scorso di un rapporto a cura di Amazon Watch and Stand.earth, due organizzazioni ambientaliste no-profit, che rivelò gli enormi finanziamenti dei colossi bancari europei nel commercio di petrolio dal Sud America verso gli Stati Uniti. Si tratta di 10 miliardi di dollari per oltre 155 milioni di barili di petrolio esportati. In totale, quel carburante ha prodotto circa 66 milioni di tonnellate di anidride carbonica, equivalenti alle emissioni annuali di 17 centrali elettriche a carbone.
Più del 40 per cento di quel petrolio è stato destinato alle raffinerie della California. Mentre le banche dovrebbero pubblicare dettagli vincolanti nei prossimi mesi, BNP Paribas ha già pubblicizzato il suo nuovo impegno a non finanziare “le esportazioni via mare di petrolio dalla regione di Esmeraldas in Ecuador”.
La regione amazzonica è uno degli ecosistemi più ricchi di biodiversità della Terra ed è costantemente minacciato dalla deforestazione e dall’espansione delle trivellazioni industriali. Amazon Watch, organizzazione no-profit focalizzata sulla protezione dell’ambiente e delle comunità indigene, ha definito questo cambio di passo come “la prima volta che le banche commerciali globali hanno adottato politiche che escludono i finanziamenti per le attività estrattive nella foresta pluviale amazzonica”.
I leader indigeni che lottano per impedire ulteriori esplorazioni petrolifere nel loro territorio hanno affermato che il ruolo delle banche le ha rese complici di fuoriuscite di petrolio, violazioni dei diritti e distruzione della foresta pluviale da parte dell’industria petrolifera dell’Ecuador.
“L’impegno delle banche è una pietra miliare”, ha dichiarato alla Reuters Marlon Vargas, presidente della Confederazione delle nazionalità indigene dell’Amazzonia ecuadoriana. “Le banche dovrebbero finanziare altre forme di sviluppo economico, ma non l’estrazione di petrolio”.
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