Energia

Energia, trasporti settore chiave. Greenpeace: possibile risparmiare soldi, petrolio ed emissioni

Riformare il settore dei trasporti è cruciale anche in tema di energia. Lo conferma una nuova analisi di Greenpeace, che mostra come la riduzione delle emissioni e del consumo di petrolio possa affiancarsi a un importante risparmio economico. I trasporti consumano quasi il 70% del petrolio utilizzato in Europa, causano circa il 30% delle emissioni di gas serra e rappresentano la seconda spesa per le famiglie dopo la casa.

Per le economie dei Paesi europei, secondo l’organizzazione, sul piatto ci sarebbero 36 miliardi di euro l’anno che potrebbero essere risparmiati. L’analisi è stata realizzata da Greenpeace Central and Eastern Europe prendendo in considerazione diverse misure che permetterebbero di far fronte alla crisi dell’energia con riforme efficaci del settore dei trasporti. Tra queste la promozione di un “biglietto climatico” più economico per treni e trasporto pubblico (ispirato al successo del biglietto a 9 euro introdotto quest’estate in Germania), il divieto dei voli a corto raggio, politiche per lo smart working, limiti di velocità più bassi, investimenti nella mobilità condivisa, ciclistica e pedonale e la conversione del trasporto merci da strada a ferrovia. Nel complesso – rivela Greenpeace – queste misure farebbero inoltre risparmiare all’Unione europea tante emissioni di gas serra quante quelle prodotte da 120 milioni di auto con motore a scoppio, e farebbero risparmiare ai consumatori europei fino a 63 miliardi di euro all’anno sul carburante.

«Il nostro sistema dei trasporti così dipendente dal petrolio grava sui bilanci di molte famiglie, alimentando al contempo la crisi energetica, l’emergenza climatica e guerre come quella in Ucraina», dichiara Federico Spadini, della campagna trasporti di Greenpeace Italia. «Per proteggere le persone e il clima, dobbiamo iniziare da subito a risparmiare energia, a partire dal settore dei trasporti. I governi europei devono investire su un sistema di mobilità equo ed efficiente che non dipenda più dai combustibili fossili, potenziando il trasporto pubblico e garantendo prezzi accessibili».

Le iniziative in Germania e in altri Paesi dell’UE per rendere il trasporto pubblico gratuito o più economico hanno dimostrato di poter alleggerire i costi a carico delle persone, ridurre l’uso dell’auto e gli ingorghi nelle città, e consentire alle famiglie con reddito più basso di accedere ai servizi di mobilità.

Di recente Greenpeace Italia ha fatto ricorso al TAR contro gli incentivi del governo italiano per l’acquisto di auto alimentate a diesel o benzina: l’organizzazione ambientalista chiede che le risorse pubbliche «siano spese per promuovere la mobilità sostenibile a zero emissioni e per riconvertire il comparto industriale del settore automotive»

«Al prossimo governo in carica chiediamo di imboccare da subito la giusta strada, attuando interventi per il risparmio energetico che non ricadano sulle spalle delle persone e che ci liberino dalla dipendenza dal petrolio e dal gas, responsabile della crisi energetica e climatica che stiamo vivendo», afferma Spadini.

Il report realizzato da Greenpeace è disponibile, in inglese, a questo link.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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