Estero

Amazzonia, torna attivo il fondo contro la deforestazione

La notizia arriva dal governo della Norvegia, il principale finanziatore del Fondo amazzonico

In un contesto di crisi climatica imperante le buone notizie scarseggiano ma quelle che arrivano dal Basile sono incoraggianti. Il fondo contro la deforestazione in Amazzonia, bloccato dal negazionista climatico ed ex presidente Jair Bolsonaro, è tornato attivo.

La notizia arriva dal governo della Norvegia, il principale finanziatore del Fondo amazzonico, con la conferma che l’iniziativa per sostenere la protezione delle foreste è stata riattivata ora che il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva è tornato in carica e ha promesso di fermare la deforestazione. Nel 2008, in un precedente mandato come presidente, Lula istituì questo fondo per ricevere contributi internazionali utili agli sforzi del Brasile per fermare la deforestazione.

“Il nuovo presidente del Brasile ha espresso la chiara ambizione di fermare la deforestazione entro il 2030“, ha dichiarato alla stampa il ministro norvegese del clima e dell’ambiente Espen Barth Eide,  annunciando il rilancio del fondo, che ha lo scopo di combattere la rimozione della vegetazione in Amazzonia.

Il fondo detiene ancora circa 3,4 miliardi di reais che corrispondono a 620 milioni di dollari ed era stato congelato dall’agosto 2019, quando l’ex presidente di estrema destra Bolsonaro abolì il consiglio di amministrazione e i piani d’azione. Tra le prime decisioni di Lula dopo il suo insediamento, c’è la firma di un decreto che ripristina il consiglio di amministrazione del Fondo Amazon, con un’ampia rappresentanza della società civile e di altre parti interessate.

Sono stati firmati anche decreti che ristabiliscono le strategie del Brasile per ridurre la deforestazione dell’Amazzonia, il cui tasso è salito al massimo da 15 anni sotto il mandato di Bolsonaro. L’impegno del nuovo presidente verso l’ambiente si è dimostrato anche nella revoca di numerosi passi indietro legislativi come quello che favoriva l’estrazione mineraria in terre indigene protette.

L’Amazzonia nel giro di soli 37 anni ha perso il 10% della sua vegetazione, un’area grande come il Texas. Lo ha rilevato recentemente un report pubblicato dall’Amazon Network of Georeferenced Socio-Environmental Information: dal 1985 al 2021, l’area disboscata è passata da 490.000 chilometri quadrati a 1.250.000 chilometri quadrati.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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