Così come in Italia il mese di luglio è stato segnato da un clima più caldo della media – contrassegnato anche da due ondate di calore, di cui una decisamente intensa -, anche a livello globale le anomalie sono state piuttosto rilevanti. Quello che ci lasciamo alle spalle è infatti il terzo luglio più caldo mai registrato sul pianeta, preceduto sul podio dal 2016 e dal 2019.
I dati sono stati resi noti dal Climate Change Service del programma europeo Copernicus, che ha specificato che nel luglio 2020 il clima è stato di 0,49 gradi più caldo rispetto alla media del periodo tra il 1981 e il 2020.
Per quanto riguarda il clima che si è registrato in Europa, a luglio la temperatura è stata di 0,2 gradi superiore alla media: nel vecchio continente il luglio più caldo mai registrato è ancora quello del 2010, quando la temperatura è stata oltre la norma addirittura di 2,1 gradi.
Nel mese di luglio la situazione in Europa è stata decisamente varia a seconda delle zone, con valori al di sotto della media nel nord del continente e temperature superiori al normale nei settori orientali e al sud, dove l’intensa ondata di caldo che ha segnato gli ultimi giorni di luglio ha fatto registrare anche alcuni record nei settori sud-occidentali.
Anche a livello globale sono state registrate anomalie decisamente rilevanti, specie in alcune zone. È stato un luglio molto più caldo del normale sull’Antartico, che si trova ora nel pieno dell’inverno. Il caldo è stato molto più intenso della media anche nel Canada orientale e negli Stati Uniti sudoccidentali, dove sono anche stati battuti record di temperatura nel New Mexico e in Texas. Rovente anche gran parte del Medio Oriente e la fascia che da quest’area si allunga verso l’Artico.
Temperature inferiori alla media hanno invece contrassegnato il clima nel mese di luglio nel nord dell’Alaska e nell’estremo nord-ovest del Canada, nel sud dell’Argentina e del Cile, e nelle regioni della Cina e del Giappone, che sono state flagellate da forti piogge e alluvioni.
In alcuni casi sono state notevoli anche le anomalie registrate su mari e oceani, che quasi ovunque sono stati più caldi del normale: in particolare, nell’Oceano Pacifico nord-orientale i valori sono stati superiori alla media di quasi 5 gradi. Spiccano anche le anomalie registrate sui mari costieri settentrionali della Russia, al largo della Siberia, nell’arcipelago canadese e nella baia di Hudson settentrionale. Qui già durante l’inverno avevamo assistito a una formazione di ghiaccio marino inferiore alla media, e il ghiaccio si è sciolto in anticipo rispetto alla media. Più freddi del solito sono stati, invece, il Mare di Weddell, il Mar Giallo e il Pacifico orientale equatoriale.
A questo link è possibile consultare la versione integrale del bollettino emesso da Copernicus.
Negli Usa si sta verificando una violenta fase di maltempo e, soprattutto tra venerdì e…
Il Museo per le Nazioni Unite - UN Live è un’organizzazione internazionale che ha come…
Negli ultimi giorni il Kenya è stato colpito da forti piogge, che hanno causato devastazioni…
La polvere del Sahara ha colorato i cieli della Grecia e della capitale Atene di…
L'inquinamento da polveri sottili in metropolitana raddoppia: nei treni sotterranei, infatti, si sommano le particelle…
Una nuova ricerca condotta dai ricercatori dell'Istituto per la salute globale di Barcellona (ISGlobal) e…