La comunità scientifica sta lavorando senza sosta per capire il comportamento del Coronavirus: non esistono ancora risultati definitivi e, per questo, la ricerca continua a valutare tutte le opzioni, tra cui la possibilità che la temperatura e umidità dell’aria possano influire sulla sua diffusione. Il Copernicus Climate Change Service ha deciso quindi di sviluppare un’applicazione utile alla ricerca che permetta di visualizzare su una mappa globale l’andamento medio di questi due parametri meteorologici insieme alla mortalità legata al COVID-19, ottenuta dall’Università Johns Hopkins.
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Le epidemie virali spesso seguono cicli stagionali ed è possibile che il Coronavirus segua lo stesso comportamento. Le variazioni stagionali sono collegate – spiega il servizio Copernicus – ad una serie di fattori ambientali, tra cui i più importanti sono temperatura e umidità. Le informazioni climatiche del Copernicus Climate Change Service (C3S), insieme ai dati sulla mortalità del Covid-19, sono state quindi integrate in un’unica applicazione da B-Open, esperti di software ambientali.
«L’applicazione – spiega Carlo Buontempo, direttore del C3S – permette alle autorità sanitarie e ai centri di epidemiologia di confermare o confutare le ipotesi che collegano temperatura e umidità alla diffusione del Coronavirus. Che il ruolo del clima sia rilevante o meno, è nostra responsabilità il fornire un accesso veloce a questo tipo di informazione, poiché potrebbe facilitare la comprensione del comportamento del Coronavirus e aiutare le autorità nel prendere misure efficaci».
«L’applicazione – continua – indica che, se la diffusione del Coronavirus dovesse essere veramente influenzata da temperatura e umidità, come suggerito da alcuni studi epidemiologici, il passaggio ad un clima più caldo e umido potrebbe potenzialmente creare condizioni ambientali sfavorevoli alla diffusione del virus nelle regioni maggiormente colpite del sud Europa».
«Se l’applicazione dovesse risultare utile al settore della sanità, continueremo ad aggiornarlo ogni mese e a introdurre nuove funzionalità che potrebbero interessare alle autorità. Abbiamo a disposizione moltissimi dati gratuiti e di alta qualità che possono essere usati per analizzare la diffusione del virus».
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