Dopo il no all’abbandono del carbone alla COP26 di Glasgow, l’India è di nuovo alle prese con un inquinamento dai livelli estremi. Uno dei più grandi inquinatori al mondo vede per l’ennesima volta livelli di polveri sottili estremamente elevati e pericolosi per la salute umana. A New Delhi le scuole resteranno per una settimana a causa dello smog. Ad annunciare la misura d’urgenza adottata per lo Stato che ospita la capitale federale, è il primo ministro Arvind Kejriwal.
“Abbiamo deciso di chiudere in modo che i bambini non debbano respirare aria inquinata” ha detto ai giornalisti il primo ministro Kejriwal. Oltre alle scuole, le autorità locali hanno deciso il blocco di tutti i cantieri per quattro giorni nel tentativo di abbassare i livelli di polveri nell’aria. A dipendenti pubblici e privati è stato inoltre chiesto di lavorare da casa.
New Delhi è una delle città più inquinate del mondo. Nei mesi autunnali e invernali la situazione peggiora ulteriormente a causa dei roghi dei rifiuti agricoli che si sommano alle emissioni prodotte dalle aziende e dalle fabbriche e alle polveri sottili prodotte dal traffico. Negli ultimi giorni i livelli di smog sono saliti a 437 su una scala di 500, secondo l’indice della qualità dell’aria. Il pm 2.5, il particolato più fine e pericoloso per la salute, ha superato i 300, quasi 20 volte il limite massimo giornaliero raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Città come Nuova Delhi, ma anche Lahore in Pakistan, Dhaka nel Bangladesh e Kathmandu in Nepal vivono sotto una perenne cappa di smog per 6 mesi all’anno.
Si tratta di una vera e propria “stagione dello smog” che va da ottobre a marzo. Questa stagione ricorre ogni anno in questa parte del Pianeta per la combinazione tra terreni agricoli in fiamme e scarico di combustibili fossili. I centri urbani sono avvolti dallo smog durante i mesi freddi, quando la domanda di calore è elevata e la circolazione dell’aria è ridotta.
Un recente studio, condotto da un gruppo di scienziati dell’Università di Harvard, ha evidenziato che in India circa 2,5 milioni di indiani muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico. Lo studio di Harvard, pubblicato su Environmental Research, ha concluso che le precedenti stime sui decessi causati dall’esposizione a lungo termine alle particelle tossiche trasportate dall’aria erano troppo basse.
Secondo una stima di Copernicus, l’esposizione cronica all’inquinamento può ridurre la durata della vita di due anni nelle città maggiormente interessate.
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