Gli incendi stanno devastando il Cile, in particolare la parte centrale, dopo diversi giorni di temperature record con picchi molto vicini ai 40 gradi. Solo due giorni fa (sabato 3 febbraio) il termometro è salito fino a 38°C a San Pedro de Atacama (2.416 metri sul livello del mare), nella regione di Antofagasta. Si tratta di una delle temperature più alte mai registrate al mondo a tale altitudine. Purtroppo i molti roghi attivi (oltre 160) hanno ucciso 112 persone ma il bilancio purtroppo è destinato a salire.
Gli incendi nel Cile centrale sono divampati nel weekend precisamente intorno intorno alla città di Viña del Mar, nella Regione di Valparaiso, dove domenica un famoso giardino botanico fondato nel 1931 è stato distrutto dalle fiamme. Almeno 1.600 persone sono rimaste senza casa. Diversi quartieri della periferia orientale di Viña del Mar, nota località turistica cilena, sono stati divorati dalle fiamme e dal fumo intrappolando alcune persone nelle loro case. I funzionari statali hanno informato che 200 persone sono scomparse a Viña del Mar e nella zona circostante. Quilpé è l’altra città pesantemente devastata dalle fiamme, dove si contano oltre sessanta vittime.
Le fiamme sono divampate inizialmente in zone di montagna difficili da raggiungere ma si sono estese velocemente a città e quartieri densamente popolati, alimentate da venti sostenuti che rendono ancor più complicati i lavori di soccorso. I vigili del fuoco si stanno concentrando principalmente sugli incendi di Valparaiso per la vicinanza con quartieri rurali. Oggi e domani il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha dichiarato il lutto nazionale per tutte le vittime degli incendi.
Come detto in precedenza il Cile e tutto il Sudamerica sono alle prese con una delle ondate di caldo peggiori della storia. La capitale cilena, Santiago, per giorni è stata soffocata da temperature che hanno superato i 33 gradi. Anche la Colombia ha sperimentato un caldo record con incendi devastanti. Purtroppo la crisi climatica e il fenomeno meteorologico El Nino sono le forze trainanti di un pianeta sempre più caldo che nel prossimo futuro potrebbe sperimentare in maniera sempre più frequente questi fenomeni estremi come ondate di caldo e incendi devastanti.
Amazzonia, la siccità è stata resa eccezionale dalla crisi climatica |
I roghi, infatti, si sono intensificati in tutto il mondo fornendo un duro promemoria di come la crisi climatica possa cambiare la vita delle persone, causando danni per milioni di dollari all’anno. Secondo un report del 2022 realizzato dalle Nazioni Unite, entro il 2030 gli incendi estremi potrebbero intensificarsi ulteriormente del 14% ed entro il 2050 del 30%.
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