Inquinamento

Firmato a Torino il protocollo Aria Pulita: ecco cosa prevede

Si tratta del primo protocollo d'intesa tra Governo, Regioni e Province per ridurre l'inquinamento atmosferico in Italia

Il Governo, le Regioni e le Province autonome hanno sottoscritto a Torino, in occasione del Clean Air Dialogue, il protocollo Aria Pulita. Si tratta di una serie di misure per migliorare la qualità dell’aria e fare uscire l’Italia dalle due procedure d’infrazione che la Commissione europea ha avviato (la 2015/2043 e la 2014/2147) relative al superamento dei livelli di biossido di azoto (NO2) e particolato (PM10) in alcune Regioni italiane. Una buona notizia arrivata alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Il protocollo Aria Pulita è il primo esercizio di questo genere in Italia per ampiezza di attori coinvolti, per l’intento di mettere al centro il cittadino, per la stretta collaborazione con l’Unione Europea e per l’approccio collaborativo.

Giuseppe Conte

Un primo passo verso questa direzione era stato fatto nel 2017 con l’Accordo del Bacino Padano, firmato dall’allora Ministro dell’Ambiente Galletti e dai Presidenti di Regione Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.
Oggi l’impegno preso è più ampio e verticale tant’è che il protocollo Aria pulita è stato sottoscritto anche dai ministeri di Ambiente, Economia, Sviluppo Economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole, Salute.
I sei ministeri, insieme a Governo e Regioni, si sono impegnati nel definire interventi su scala nazionale per ridurre le emissioni dannose causate da industria, traffico, impianti di produzione di energia e agricoltura adottando le necessarie misure di carattere normativo, programmatico e finanziario.

L’inquinamento uccide: i numeri

L’inquinamento atmosferico, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, uccide circa 4.2 milioni di persone ogni anno nel Mondo. In Europa più di 400 mila persone muoiono ogni anno a causa dello smog. In Italia, secondo il report del 2015 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, quasi 60 mila persone muoiono ogni anno per problemi legati a concentrazioni troppo elevate di particolato sottile (PM2.5), più di 3 mila per l’ozono (O3) e più di 21 mila per livelli elevati di biossido di azoto (NO2). Il particolato fine penetra nei polmoni ed entra nel sistema cardiovascolare causando infarti, problemi cardiaci, cancro ai polmoni, malattie polmonari croniche ostruttive e infezioni respiratorie gravi.

Concentrazioni di biossido di azoto. Mappa ESA, Copernicus Sentinel data (2018-19), processed by KNMI/ESA

Cosa prevede il Protocollo Aria Pulita?

Il Protocollo dà il via al Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria, una strategia organica con interventi a breve e medio termine, specifiche azioni operative inquadrate in una strategia unica e complessiva.

Il Protocollo comprende 5 ambiti d’azione: uno trasversale e quattro tematici.
Il primo prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro per la razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi entro tre mesi; la dotazione di 400 milioni di euro stanziati entro il 31 dicembre 2019 per il controllo dell’inquinamento; l’adozione entro 6 mesi degli accordi tra Stato, Regioni e Province autonome per il miglioramento della qualità dell’aria; una campagna informativa per i cittadini.

Il secondo ambito di intervento riguarda l’Agricoltura e la combustione di biomasse. Questo ambito di azione comprende interventi per l’abbattimento delle emissioni di ammoniaca e limitazioni all’abbruciamento dei residui vegetali.

Foto di Ralf Kunze da Pixabay

Il terzo riguarda la mobilità e verrà attuato attraverso le seguenti iniziative. L’introduzione dei criteri ambientali nella disciplina della circolazione in ambito extraurbano (provvedimenti di limitazione della circolazione sui tratti autostradali adiacenti ai centri urbani, con particolare riferimento alla riduzione dei limiti di velocità); il controllo delle aree a traffico limitato, incentivi verso le tecnologie elettriche ibride a minor impatto ambientale; il sostegno alla diffusione della micromobilità elettrica (segway, hoverboard e monopattini); la promozione della mobilità attiva e dell’utilizzo dimezzi di trasporto innovativi e sostenibili, il disincentivo all’utilizzo di veicoli ad alte emissioni inquinanti.

Il quarto riguarda il riscaldamento civile. Il piano d’azione prevede la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle stufe a biomassa; la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dagli impianti termici alimentati a biomassa; la qualificazione degli installatori di impianti alimentati a fonti rinnovabili; limitazioni all’utilizzo degli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio.

Il quinto riguarda l’uscita dal carbone. In questo ambito di intervento verranno intraprese azioni volte alla riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalla chiusura o trasformazione di alcuni impianti termoelettrici alimentati a carbone.

Leggi qui il pdf completo del Protocollo Aria Pulita

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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