Il mar Adriatico settentrionale diventa sempre più caldo: la temperatura superficiale è sempre aumentata nel corso degli ultimi 100 anni. Lo rivela uno studio dei ricercatori dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche. L’analisi dei dati, che prendono in esame un intervallo di tempo di 117 anni, ha evidenziato che nell’ultimo secolo l’acqua superficiale dell’Adriatico settentrionale non abbia mai smesso di scaldarsi, ad un ritmo di oltre 1 grado per secolo. Negli ultimi 20 anni, inoltre, la temperatura si spinge sempre più spesso oltre i 28 gradi durante l’estate.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Earth System Science Data, è stato condotto tramite una serie di osservazioni effettuate nel porto di Trieste. Secondo i dati, nel 1900 la temperatura superficiale media minima e massima dell’anno andava dai 7.59 gradi di Gennaio ai 23.9 gradi di Luglio. Nel 2015, invece, si passa dai 8.7 gradi medi registrati a Febbraio fino ai 24.3 gradi di Luglio. Le misurazioni costituiscono una tra le più lunghe serie temporali esistenti relative alla temperatura del Mediterraneo.
«Avere serie temporali lunghe e per quanto possibile omogenee è fondamentale per comprendere se e come l’evoluzione recente del clima possa aver influito sui parametri fisici del mare, in questo caso sulla temperatura», spiega Renato R. Colucci del Cnr-Ismar, coautore della ricerca. «Il problema è che, rispetto alle osservazioni meteorologiche, la complessità strumentale e logistica chiamata in causa dalle osservazioni marine ha per lungo tempo impedito la rilevazione di dati caratterizzati da sufficiente continuità e qualità. Per questo, andando indietro nel tempo, c’è carenza di dati e non risulta semplice costruire una serie come questa» conclude Colucci.
Per elaborare la serie di misurazioni sono state usate due differenti serie storiche: un primo gruppo di dati analogici, ottenuti mediante misure di termometri nei periodi 1899-1923 e 1934-2008 e conservati negli archivi storici dell’Istituto, e un secondo gruppo di dati ottenuti tramite termistori, che non sono altro che termometri digitali, impiegati nel periodo tra il 1986 e il 2015. Il primo gruppo di dati è stato selezionato, digitalizzato e organizzato in serie con il nuovo gruppo di dati.
Secondo la prima serie storica in esame la temperatura superficiale dell’Adriatico settentrionale aumenta di 1.1 °C ogni secolo. Analizzando la serie storica di dati raccolti tra il 1946 e il 2015, invece, il ritmo di riscaldamento delle acque superficiali aumenta a 1.3 °C per secolo.
«Inoltre – conclude Fabio Raicich del Cnr-Ismar, coautore della ricerca – si osserva che negli ultimi 20 anni è diventato molto più frequente rispetto al passato il raggiungimento o superamento dei 28°C di temperatura durante l’estate».
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