Iniziative

La mappa di Greenpeace che mostra gli incendi in tempo reale

Una piattaforma web di Greenpeace mostra i dati satellitari dal 2.000 a oggi, e consente di mappare gli incendi in tempo reale

Greenpeace Italia ha reso disponibile una mappa online che mostra gli incendi del pianeta in tempo reale. La piattaforma evidenzia i focolai attivi nel mondo, inclusi quelli che colpiscono il nostro Paese, e fa sapere se interessano un’area boschiva, agricola o di altro genere.

Lo strumento sarà utilissimo per gli addetti ai lavoro, ma può essere facilmente utilizzato anche da chiunque voglia conoscere sia la situazione attuale sia i dati storici sugli incendi, grazie a una piattaforma web che permette di andare indietro nel tempo fino al 2.000 sfruttando i dati satellitari acquisiti dal sensore MODIS a bordo dei satelliti Terra e Aqua della Nasa.

Mappa degli incendi nel pianeta. Fonte: Greenpeace Italia

«Non è solo l’Europa che brucia: dalla mappa si vede chiaramente come dall’Australia alla Russia fino agli Stati Uniti e l’Italia, gli incendi siano sempre più frequenti e intensi, a causa della crisi climatica e  dalle attività umane», afferma Martina Borghi, della campagna Foreste di Greenpeace Italia. «È fondamentale dedicare più risorse non solo al controllo, ma soprattutto alla prevenzione degli incendi, che provocano ingenti emissioni di gas serra e drammatiche perdite di vite umane e di biodiversità. Per farlo, dobbiamo innanzitutto rafforzare, su scala globale, la resistenza e resilienza degli ecosistemi forestali, proteggendoli e favorendone la capacità di trattenere e assorbire carbonio. È inoltre necessario aggiornare e migliorare il modello di lotta agli incendi, passando da un approccio emergenziale a uno di prevenzione e governo dei roghi».

25 luglio 2022, Greenpeace in azione a Bibione, in Veneto, dopo un incendio.

Nelle zone dove abitazioni e aree naturali sono attigue è fondamentale concentrarsi sulla gestione del territorio (per esempio, migliorando la progettazione delle strutture abitative a contatto con le zone boschive) e sulla diminuzione dei rischi per la popolazione, rafforzando l’educazione e l’informazione. È altrettanto importante – avverte Greenpeace – migliorare gli strumenti di raccolta dati, analisi e reportistica sugli incendi, che nel nostro Paese sono ancora insufficienti.

Incendi e cambiamenti climatici operano in un circolo vizioso, spiega l’organizzazione. Più incendi portano più emissioni di gas serra, quindi innalzamento della temperatura media del Pianeta ed eventi meteorologici estremi come periodi prolungati di siccità. E più il clima è secco e caldo, più è facile che gli incendi si propaghino rapidamente e diventino sempre più difficili da domare. In tutto il Pianeta, la stagione degli incendi si sta allungando, si sviluppa un numero crescente di roghi e vengono colpiti anche territori dove prima non si verificavano, come l’Artico.

A livello globale, le attività umane sono attualmente responsabili della stragrande maggioranza degli incendi. Spesso vengono appiccati per rimuovere in maniera rapida ed economica la foresta o altri ecosistemi e fare spazio a pascoli  e piantagioni, in gran parte monoculture di alberi per la produzione di carta, di palma da olio, oppure di soia per la produzione di mangimi. Inoltre, miniere e megaprogetti (dighe, autostrade, ferrovie per trasporto merci, ecc.) frammentano la foresta e alterano l’ambiente rendendolo più vulnerabile ai cambiamenti climatici e quindi a incendi sempre più frequenti e intensi. Più una foresta è degradata, maggiore è il rischio che possa bruciare.

Guarda la Mappa degli incendi nel pianeta a questo link.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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