Ieri alle Isole Lofoten, in Norvegia, sono state fotografate delle meravigliose nuvole a forma di onda: le nubi di Kelvin-Helmholtz. La foto, realizzata da Linda Sandsund, ha fatto velocemente il giro della rete, condivisa da appassionati ma anche esperti meteorologi del calibro di Jim Cantore.
Queste nubi “ad onda” furono osservate per la prima volta alla fine del diciannovesimo secolo dal fisico scozzese Willian Thomson Kelvin e dal fisico tedesco Hermann von Helmholtz, da cui hanno preso il loro nome.
La formazione di queste nuvole, la cui forma assomiglia a tante onde in fila indiana, è dovuta allo scorrimento di due correnti d’aria sovrapposte, a due velocità o direzioni diverse. La turbolenza che si crea a causa di questa differenza di velocità crea dei vortici verticali che producono una regolare struttura ad onda.
Sono nuvole difficili da osservare perché hanno la tendenza a dissolversi appena dopo uno o due minuti dalla loro formazione. Inoltre spesso sono invisibili ai nostri occhi: le nuvole di Kelvin-Helmholtz, infatti, sono molto frequenti nell’alta atmosfera , dove la scarsa umidità è insufficiente per lo sviluppo della nube che ne materializza il movimento. Osservarne o fotografarne una dal vivo, dunque, è una rarità.
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