Si è fuso, per l’ottava volta in 300 anni, la piccola chiazza di neve nota come “La Sfinge” (The Sphinx), sulla vetta del massiccio dei Cairngorm, in Scozia. La sua fusione sta diventando sempre più frequente: dal 2003 ad oggi si è fusa 5 volte. Prima di allora solo nel 1996, 1959 e nel 1933. Si tratta di un nuovo campanello di allarme che arriva proprio mentre a Glasgow è in corso la Cop26.
La Sfinge si trova a 1.298 metri di quota a Braeriach, in una cavità rivolta a nord scavata da un ghiacciaio durante l’ultima era glaciale nel massiccio dei Cairngorms, la terza vetta più alta delle Isole Britanniche.
Non è però l’unico fazzoletto di ghiaccio a fondere: i ghiacciai scozzesi, così come quelli italiani o asiatici, stanno pian piano perdendo massa e volume. Il cambiamento climatico, secondo l’esperto di ghiacciai Iain Cameron, autore del libro “The Vanishing Ice”, è stata la probabile causa. “La Sfinge” era uno dei fazzoletti di neve e ghiaccio “più durevoli” del Regno Unito. Cameron, che ha studiato i ghiacciai scozzesi per 25 anni ha commentato la notizia sulla BBC.
L’aumento degli eventi di fusione completa, secondo l’esperto, è attribuibile alla crisi climatica. «Rispetto agli anni ’80 o ’90, sta cadendo meno neve durante l’inverno» e verso il 2080 potrebbero esserci anni senza neve sul Cairngorm.
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