Stiamo vivendo un periodo senza precedenti nella storia climatica del Pianeta: le temperature continuano a segnare record su record, sulle terre emerse e nei mari, gli ultimi 12 mesi sono stati i più caldi mai registrati e il 2023 si avvia a diventare l’anno più caldo della serie storica.
A confermare il preoccupante trend previsto nell’ultimo bollettino degli scienziati del servizio C3S Copernicus, è un’analisi dettagliata pubblicata da Climate Central che evidenzia proprio come il periodo che va da novembre 2022 fino ad ottobre 2023 sia stato il più caldo mai registrato, con una anomalia di ben 1,3 gradi rispetto al periodo preindustriale.
In questi 12 mesi 1 persona su 4 nel Mondo ha dovuto subire gli effetti di almeno un’ondata di caldo estremizzata dalla crisi climatica. L’analisi, realizzata grazie ad un modello di attribuzione sottoposto a peer review, ha evidenziato quindi come 1,9 miliardi di persone in 170 Paesi abbiano dovuto subire temperature elevate durante ondate di calore. Solo Islanda e Lesotho, una Nazione africana, hanno registrato temperature mediamente inferiori.
El Nino sta appena iniziando ad aumentare le temperature ma, sulla base dei modelli storici, la maggior parte degli effetti si faranno sentire l’anno prossimo.
Nell’arco dei 12 mesi in esame il 90% delle persone (7,3 miliardi) ha vissuto almeno 10 giorni di temperature fortemente influenzate dai cambiamenti climatici e il 73% (5,8 miliardi) le ha sperimentate per più di un mese. Si parla di temperature con CSI (Climate Shift Index) pari o superiore a 3, ovvero valori che i cambiamenti climatici causati dall’uomo hanno reso almeno tre volte più probabili.
In Italia abbiamo subito in modo particolare gli effetti del riscaldamento globale: l’intera popolazione italiana è stata esposta ad un CSI di livello 3 o superiore per più di 30 giorni, e il 29% della popolazione (più di 17 milioni di persone) per oltre 100 giorni.
Milano e Roma hanno registrato rispettivamente 119 e 86 giorni con CSI superiore a 3, di cui 64 e 44 con CSI (Climate Shift Index) pari a 5, il livello massimo. Ciò significa che le temperature in quei giorni sono state pesantemente influenzate dal cambiamento climatico. A Milano si sono verificati 9 giorni di caldo estremo – più caldi del 99% dei giorni nella media trentennale. A Roma i giorni di caldo estremo salgono a 19.
Tutto questo però, non stupisce. Anche se gli ultimi 12 mesi hanno stabilito dei record, infatti, siamo nel bel mezzo di una tendenza al riscaldamento alimentato dall’inquinamento da carbonio. Per arrestare la tendenza al riscaldamento è necessario ridurre rapidamente l’inquinamento da carbonio, da subito. Finché l’umanità continuerà a bruciare carbone, petrolio e gas naturale, le temperature aumenteranno e gli impatti accelereranno e si diffonderanno.
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