Nel 2020 il numero degli sfollati provocati dai cambiamenti climatici ha fatto segnare un nuovo record, in linea con il costante aumento che è stato registrato nell’ultimo decennio. Le dinamiche che costringono le persone ad abbandonare le proprie case sono principalmente legate all’estremizzazione dei fenomeni provocata dai cambiamenti climatici, come tempeste, alluvioni e ondate di caldo sempre più intense e frequenti.
I dati sono stati pubblicati dall’Internal Displacement Monitoring Centre norvegese, secondo cui nel 2020, anno più caldo mai registrato per il pianeta, sono state sfollate 5 milioni di persone in più rispetto al 2019.
Mentre nel 2020 conflitti e violenze hanno provocato 9,8 milioni di nuovi sfollamenti, i disastri legati alla crisi climatica hanno costretto 30,7 milioni di persone ad abbandonare la propria casa.
Tra le cause degli sfollamenti legati ai disastri di questo tipo troviamo al primo posto le alluvioni, che da sole sono state responsabili di quasi la metà degli sfollati (49 per cento). Seguono le tempeste, con il 37,4 per cento degli sfollati.
I Paesi con il maggior numero di sfollati interni causati da catastrofi sono stati l’Afghanistan, con oltre un milione di persone, l’India e il Pakistan. Tra le nazioni che contano il maggior numero di sfollati provocati da conflitti e violenze troviamo invece la Siria al primo posto; seguono la Repubblica Democratica del Congo e la Colombia.
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