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Antarctic Resolution: il progetto multidisciplinare sull’Antartide alla Biennale di Venezia

La 17. Mostra Internazionale di Architettura si conferma importante punto di incontro fra mondi e culture, una lente attraverso cui osservare assetti geopolitici e culturali con la spinta dell’immaginazione e della determinazione nel rispondere alle grandi sfide globali.

Le grandi sfide globali al centro dell’allestimento del Padiglione Centrale How we live togheter? As One Planet” della kermesse di quest’anno che, dopo il rinvio forzato del 2020 a causa della pandemia, si presenta pregna di determinazione, coraggio e senso di responsabilità. Crisi climatica, emergenza ambientale e socialele macro questioni che richiedono risposte urgenti e nuovi paradigmi di progettazione e sviluppo e, soprattutto, attenzione e azione collettiva.

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A portare l’attenzione su una delle zone del mondo che nell’immaginario comune appare spesso lontana ma da cui tutti noi dipendiamo è il progetto di Giulia Foscari / UNLESS: Antarctic Resolution. Alla vigilia del 200° anniversario del primo avvistamento dell’Antartide, Giulia Foscari / UNLESS ha invitato oltre 200 specialisti in diversi ambiti disciplinari (architettura, biologia, chimica, scienze del clima, ingegneria, geografia, storia, diritto, letteratura, logistica, medicina, fisica, scienze politiche, sociologia, tecnologia e arti visive) a unire le loro forze per condurre una ricerca sull’Antartide e svelare la complessità delle forze naturali e politiche che agiscono su 26 quadrilioni di tonnellate di ghiaccio.

L’Antartide è un territorio conteso, ricco di risorse naturali che potrebbero rivelarsi indispensabili in una realtà indirizzata verso la sovrappopolazione, un territorio da cui tutto il Mondo, da sempre, dipende. Tutto il Pianeta risente delle conseguenze dei cambiamenti climatici nelle regioni antartiche così come di quelle artiche: l’alterazione della catena alimentare marina, l’apertura di nuove rotte commerciali e una maggiore accessibilità alle risorse petrolifere (offshore e terrestri) sono il risultato della riduzione della banchisa dovuta all’innalzamento della temperatura ed hanno tutte significative implicazioni socioeconomiche e politiche ed un notevole impatto dal punto di vista ambientale.

E’ ben noto come i ghiacci siano al contempo risorsa e fonte di vita, custodi di preziosi dati sul passato utili a tracciare il nostro futuro e la nostra sopravvivenza come specie sulla Terra. L’Antartide perde ghiaccio sempre più velocemente, i dati non lasciano spazio a dubbi: da una ricerca condotta dall’Università di Leeds e pubblicata su Nature, è emerso che tutti i 14 ghiacciai della regione occidentale di Getz si stanno assottigliando e si muovono più rapidamente. Nell’intera regione la velocità è aumentata di quasi un quarto in appena 25 anni, tra il 1994 e il 2018, e nei tre ghiacciai centrali è aumentata di oltre il 44%. Impressionanti soprattutto i dati di una specifica corrente di ghiaccio, la cui velocità è aumentata addirittura del 59%: nel 2018 si muoveva di ben 391 metri all’anno più rapidamente rispetto a quanto non facesse nel 1994.

cambiamenti climatici
Crediti: Nature

I ghiacciai sono sempre più sottili, tra il 1994 e il 2018, sono andate perse 315 gigatonnellate di ghiaccio.
Solo il ghiaccio che si è fuso in questa regione ha contribuito a innalzare il livello medio globale del mare di 0,9 mm, con l’immissione di una massa d’acqua equivalente a quella di 126 milioni di piscine olimpioniche. Senza azioni immediate per contrastare il riscaldamento globale, la fusione dei ghiacci in Antartide potrebbe portare un innalzamento del livello del mare inarrestabile.

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Per portare queste conoscenze e consapevolezze all’attenzione di tutti, progetti come quello di Giulia Foscari / UNLESS si rivelano indispensabili. Imparando dallo spirito di cooperazione antartico, in cui l’istinto di sopravvivenza unisce persone di culture e specializzazioni divergenti, il progetto Antarctic Resolution avvia la costruzione di una piattaforma in cui cittadini del mondo intero si impegnano in uno sforzo comune per programmare il futuro dell’Antartide e, di conseguenza, del nostro Pianeta. Antarctic Resolution rifiuta la visione pixelata dell’Antartide offerta da società di Big Data e promuove l’elaborazione di un’immagine ad alta risoluzione della realtà del continente, del suo ineguagliabile potenziale scientifico, della sua importanza sullo scenario geopolitico mondiale, della sua governance, e delle forme di insediamento antropico.

La ricerca prelude una pubblicazione a stampa curata da Giulia Foscari / UNLESS. E’ la prima pubblicazione che cerca di offrire un’immagine ad alta risoluzione multidisciplinare dell’Antartide. All’interno i contributi di 150 tra i massimi esperti polari: testi d’autore, saggi fotografici e visualizzazioni grafiche, incentrati su geopolitica, scienza e architettura, a testimonianza dell’interconnessione tra le discipline e l’urgenza di portare concretezza al messaggio di fare la propria parte nell’affrontare le grandi sfide globali. La pubblicazione include il primo censimento delle architetture antartiche, concepito come un archivio open access che favorisce la riduzione dell’impronta antropica sul continente.

Antartic Resolution – Foto: IconaClima

La riflessione è accompagnata dall’installazione di Arcangelo Sassolino, sviluppata in collaborazione con UNLESS e con il glaciologo David Vaughan, scienziato capo progetto dell’International Thwaites Glacier Collaboration. Si tratta di un paesaggio sonoro che riproduce l’accelerato assottigliamento della criosfera e il progressivo innalzamento del livello del mare.

É sempre più evidente lo stretto legame tra la Salute del Pianeta e la sopravvivenza della specie e della vita così la conosciamo oggi. C’è bisogno di azioni collettive e scelte radicali di ripensamento della nostra vita sulla Terra. How we live togheter?  è la domanda che ci accompagna durante tutto il percorso espositivo, nel quale l’indifferenza verso il necessario cambiamento e il mantenimento status quo, non sono opzioni contemplabili.

La Biennale Architettura 2021 è aperta al pubblico, nel rispetto delle norme anti-covid fino a domenica 21 novembre 2021 e, probabilmente, mai come quest’anno è importante prendere parte al ragionamento collettivo che sollecita e accompagna l’esposizione.

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Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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