La città di Honolulu, capitale delle isole Hawaii, ha deciso di fare causa alle compagnie petrolifere per i danni connessi ai cambiamenti climatici. In questa azione legale, la città ha accusato l’industria dei combustibili fossili di aver nascosto i pericoli derivanti dalle emissioni di gas climalteranti, continuando ad accumulare miliardi in profitto sulla pelle dei cittadini e della città.
Nella causa, intrapresa contro 8 compagnie petrolifere, viene evidenziato come i cambiamenti climatici stiano già danneggiando la città: i principali problemi che la città è costretta ad affrontare sono l’innalzamento del livello dei mari, le ondate di calore, gli allagamenti e la siccità.
Ma Honolulu non è la prima città, regione o Stato a fare causa alle compagnie petrolifere e anche la vicina isola di Maui ha promesso di intraprendere una battaglia legale contro le compagnie fossili.
Nella causa presentata a nome della città di Honolulu dallo studio legale Sher Edling, specializzato in Consulenza Ambientale e di base a San Francisco, le compagnie petrolifere sono responsabili del crescente numero di minacce meteo-climatiche che stanno costando caro alla città e mettendo a rischio la vita di tutti gli abitanti. Secondo la città l’industria sapeva bene che gli effetti delle loro azioni sarebbero stati catastrofici e, nonostante ciò, non hanno fatto nulla.
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Le compagnie fossili, tra cui Exxon, Shell, Chevron e Phillips 66, secondo quanto compare nei documenti dell’azione legale, hanno «promosso e tratto profitto da un massiccio aumento dell’estrazione e del consumo di petrolio, carbone e gas naturali, che però ha anche causato un immaginabile nonché evitabile aumento esponenziale delle emissioni globali di gas serra».
La capitale delle Hawaii dovrà affrontare l’innalzamento dei mari, l’allagamento e l’erosione delle coste, l’aumento degli eventi meteo estremi come gli uragani, lunghi periodi di siccità e frequenti ondate di caldo.
Le temperature qui stanno aumentando ad un ritmo 4 volte superiore rispetto agli ultimi 50 anni e questo potrebbe mettere a rischio la biodiversità dell’isola di Oahu: da un lato infatti, animali e piante subiscono uno stress maggiore, dall’altro vengono facilitati l’ingresso e la sopravvivenza di specie e patogeni alieni. Inoltre la diminuzione delle piogge sull’isola potrebbe causare una scarsità di acqua potabile.
Il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani, infine, potrebbero ridurre la quantità del pescato e danneggiare, o completamente uccidere, la barriera corallina.
Secondo le stime, Honolulu potrebbe dover sostenere una spesa di 19 miliardi di dollari per contenere i danni del cambiamento del clima.
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