L’inverno 2019-2020 è stato segnato dal caldo anomalo in tutta Europa. Avevamo anticipato alcuni dei record raggiunti a livello nazionale e locale, ma ora arriva la conferma dal rapporto di Copernicus. Il continente europeo non ha mai vissuto un inverno così caldo, non solo dal 1980, ma addirittura dal lontano 1850, con una anomalia rispetto alla media 1981-2010 di addirittura 3,4°C. L’analisi è stata effettuata osservando i dati ottenuti grazie alle rilevazioni C3S ERA5 per il periodo 1979-2020, insieme a quelli provenienti da altri 6 provider, che si spingono indietro fino al 1850.
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La stagione meteorologica invernale, che comprende i mesi di dicembre, gennaio e febbraio, è stata segnata da temperature decisamente elevate per quello che dovrebbe essere il trimestre più freddo dell’anno per l’emisfero settentrionale. Questo inverno ha superato il record del 2015-2016 di un bel pezzo, ossia con un surplus di 1,4°C.
«Più si va verso l’est del continente – commenta il meteorologo Daniele Izzo – maggiore è l’anomalia positiva di temperatura.
Lo scarto rispetto alla media ha superato i 6 °C sulla Russia occidentale, a Mosca ad esempio è stato di 6,3 °C. Per la capitale russa è stato un inverno fuori scala per le temperature elevate e le nevicate eccezionalmente basse. Un po’ come per noi è stata l’estate del 2003».
«Anche in Francia, questo inverno è stato il più caldo mai osservato dal 1900: la temperatura è stata di 2,7 °C superiore alla media stagionale. In Italia l’inverno appena concluso è stato il terzo più caldo degli ultimi 60 anni, ma se consideriamo la media delle temperature massime, quest’inverno sale al primo posto».
Durante il mese di febbraio gran parte d’Europa ha vissuto un anticipo di primavera, con temperature medie oltre la norma praticamente in tutto il continente, specialmente sui settori nord e orientali. Per l’Europa è stato il secondo febbraio più caldo della serie storica con una anomalia di ben 3,9°C. Peggio di così solo il Febbraio 1990, con una anomalia di 4,5°C rispetto alla media 1981-2010.
A Helsinki, ad esempio, tra gennaio e febbraio la temperatura media è rimasta sempre 5 gradi oltre la norma. Qui, tra l’altro, è la prima volta che durante i mesi di gennaio e febbraio non si sono mai registrati accumuli significativi di neve. In Germania, il mancato inverno, ha completamente compromesso la raccolta del Eiswein, ossia vino di ghiaccio.
A livello globale non è andata meglio. Febbraio è stato il secondo più caldo con una differenza di 0,8°C rispetto alla media. Il febbraio 2020 si è infilato sul secondo gradino del podio, con una differenza di 0,1°C sia rispetto il terzo più caldo della serie (febbraio 2017), che rispetto al primo (febbraio 2016).
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