Quasi la metà dei ghiacciai del mondo, al di fuori delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide, è destinata a sparire entro la fine del secolo. Lo afferma uno studio pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Science condotto dalla statunitense Carnegie Mellon University. Se si toccasse anche solo 1,5°C di riscaldamento globale in più rispetto ai livelli preindustriali, fatto quasi inevitabile e scenario ormai “ottimistico”, circa 104.000 degli oltre 215.000 ghiacciai montani e calotte polari del mondo si scioglieranno, innalzando il livello del mare di circa 10 centimetri.
Con tre gradi di riscaldamento, rileva la ricerca, avremmo una perdita di oltre il 70% dei ghiacciai globali e si tradurrebbe in circa 13 centimetri di innalzamento del livello del mare. Con un terribile scenario di 4 gradi la perdita arriverà all’80%. Lo studio è stato condotto da un gruppo internazionale di glaciologi affiliati a istituti di ricerca in Austria, Canada, Francia, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti.
I ghiacciai montani, masse di ghiaccio perenni, sono una risorsa idrica fondamentale per quasi due miliardi di persone e sono dunque sempre più minacciati dal riscaldamento globale. Gli studiosi hanno così evidenziato come questi ghiacciai saranno influenzati da aumenti della temperatura globale da 1,5° a 4°C, con perdite da un quarto a quasi la metà della loro massa entro il 2100. I loro calcoli suggeriscono che i ghiacciai perderanno sostanzialmente più massa e contribuiranno maggiormente all’innalzamento del livello del mare rispetto a quanto indicano le stime attuali.
I tassi di scioglimento dei ghiacciai, secondo i ricercatori guidati da David Rounce, sono aumentati costantemente negli ultimi decenni e questi processi influenzeranno profondamente, tra le altre cose, l’innalzamento del livello del mare e la disponibilità di acqua dolce per miliardi di persone.
La ricerca indica che i ghiacciai più minacciati sono quelli più piccoli, con un’estensione inferiore a 1 chilometro quadrato: si trovano in Europa centrale, Alpi comprese, Canada occidentale e Stati Uniti. “Qualsiasi riduzione dell’aumento della temperatura avrà un impatto sostanziale sull’innalzamento del livello del mare e sulla perdita di ghiacciai a livello globale”, ha affermato Rounce, autore principale dello studio e ricercatore presso la Carnegie Mellon University e l’Università dell’Alaska a Fairbanks.
I ricercatori hanno utilizzato una quantità di dati senza precedenti relativi a tutti i ghiacciai del globo (tranne quelli di Groenlandia e Antartide), per poi rielabolarli grazie ai supercomputer. I risultati mostrano che i ghiacciai perderanno tra il 26% ed il 41% della loro massa entro la fine del secolo, a seconda di un aumento di temperatura compreso tra 1,5 e 4 gradi. Nella migliore delle ipotesi, dunque, scomparirà il 50% circa dei ghiacciai, mentre nello scenario peggiore andrà perso l’80%.
Il pianeta sta gradualmente perdendo ghiaccio glaciale dal picco dell’ultima grande era glaciale, circa 20.000 anni fa. La maggior quantità di ghiaccio rimanente è concentrata nelle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide, che, di conseguenza, rappresentano la maggiore minaccia di un importante innalzamento del livello del mare.
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