I tavoli dei negoziati alla COP25 sembrano essere in stallo, molti punti critici sono stati rinviati alla prossima sessione. Particolarmente significativa è la paralisi sugli accordi sulla trasparenza, nello specifico sul reporting delle emissioni di CO2: << di questo mancato accordo sembra che la responsabilità sia della Cina, che ha preso posizioni diverse e molto più rigide che nel passato.>>, così ha commentato Stefano Caserini, policy advisor di Italian Climate Network, alla Conferenza stampa di mercoledì 11 Dicembre. Il confronto politico proseguirà fino a Venerdì ma <<il ritardo nella conclusione dei negoziati tecnici potrebbe influire sulla capacità di raggiungere un accodo politico>> ha aggiunto Caserini. E’ stallo anche sulla decisione di chiedere ad ogni singolo Governo di riferire sugli NDC ovvero le promesse di riduzione delle emissioni a cinque o a dieci anni.
Seppur la situazione vacilla, l’ambizione – parola guida dei negoziati di Madrid – deve restare alta e spingere di tutti a fare di più nel 2020. Si rendono prioritari dei piani di azione chiari per la definizione dell’agenda della COP26.
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