L’inquinamento da plastica è ovunque, si fa strada inesorabilmente nei mari e negli oceani della Terra, rovinando vasti spazi e colpendo la flora e la fauna marina e provocando addirittura malattie in alcuni animali. La plasticosi, questo il nome del morbo, è al centro di un nuovo studio condotto da scienziati britannici e australiani.
Questa nuova malattia è causata esclusivamente dall’inquinamento da plastica e colpisce i giovani uccelli marini. Si attiva quando gli animali ingeriscono piccoli pezzi di plastica mentre pescano in mare per nutrire i loro pulcini. Ingoiando questo alimento, questi piccoli si ritrovano, a loro volta, colpiti dalle particelle inquinanti e sviluppano un’infiammazione del tratto digerente. Secondo i ricercatori, questo è il primo caso registrato di fibrosi specificamente indotta dalla plastica negli animali selvatici.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Hazardous Materials. Nel tempo l’infiammazione cicatrizza e deforma i tessuti, gli uccelli sono quindi più vulnerabili alle infezioni oltre che ai parassiti e hanno difficoltà a digerire il cibo e prosperare correttamente, con una compromissione della loro sopravvivenza. La malattia è stata osservata nelle berte dell’isola di Lord Howe, in Australia. I ricercatori hanno notato che gli uccelli che mangiavano più plastica avevano una maggiore quantità di cicatrici nel proventricolo, la prima parte dello stomaco di un uccello.
Sebbene la plasticosi sia stata finora identificata solo in una specie di uccelli, i ricercatori ritengono che, a causa dell’entità dell’inquinamento da plastica, la malattia potrebbe essere molto più diffusa. Secondo stime scientifiche, negli oceani di tutto il mondo sono presenti quasi 30 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, a cui vanno aggiunti i 109 milioni di tonnellate nei fiumi, che finiranno per sfociare nei mari.
Un inquinamento che continuerà per decenni e contro il quale il mondo fatica a combattere. Secondo un rapporto dell’OCSE pubblicato nel 2022, la produzione di plastica sul pianeta è raddoppiata negli ultimi 20 anni, mentre quasi 300 chili di rifiuti di plastica vengono scaricati negli oceani ogni secondo.
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