Le rigide misure adottate in Cina per l’emergenza Coronavirus hanno fatto crollare le emissioni di diossido di azoto, vale a dire quelle rilasciate da centrali elettriche, stabilimenti industriali e veicoli. Lo rivelano le immagini del satellite Sentinel 5P del programma europeo Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Il periodo preso in esame va dal 20 dicembre 2019 al 16 marzo 2020. Il calo di emissioni di diossido di azoto a fine gennaio è visibile e coincide infatti con la quarantena a livello nazionale. Il Servizio Copernicus di Monitoraggio Atmosferico è riuscito inoltre a individuare il calo delle emissioni nel mese di febbraio rispetto ai precedenti tre anni. Combinando le immagini del satellite con dettagliati modelli computerizzati dell’atmosfera, gli studi hanno individuato una diminuzione del 20-30% delle emissioni in tutta la Cina.
Livelli in aumento con la fine della quarantena
Lo studio mostra inoltre come i livelli di diossido di azoto a inizio marzo siano aumentati. L’incremento coincide ovviamente con la lenta ripresa della Cina, dove l’epidemia si sta via via attenuando e dunque le fabbriche riaprono e i veicoli ricominciano a circolare.
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