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Biodiversità, il ritorno di 3 grandi felini europei. WWF: «Popolazione in aumento»

In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, il WWF racconta l'aumento delle popolazioni di lince europea, lince iberica e gatto selvatico

In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, che si celebra oggi, il WWF racconta il ritorno di tre grandi felini europei: la lince europea, la lince iberica e il gatto selvatico. Il WWF sottolinea che le popolazioni di questi tre rappresentati della Famiglia dei Felidi stanno aumentando.

Biodiversità: il fragilissimo valore che regge il Pianeta

Giornata Mondiale della Biodiversità: le aree protette e una maggior tutela legale contribuiscono all’aumento del numero dei predatori in Europa

L’attività umana va in contrasto con la ricchezza degli ecosistemi naturali, ma negli ultimi tempi è aumentata la presa di coscienza pubblica nonché la tutela legale e la creazione di aree protette. Tutti fattori che, dopo un periodo di declino causato dall’attività dell’uomo, hanno contribuito all’aumento del numero dei predatori in Europa. I parenti “minori” di tigri, leoni, leopardi e giaguari – evidenzia il WWF -, popolano il Vecchio Continente da centinaia di migliaia di anni e la loro storia evolutiva si è intrecciata, purtroppo non sempre in maniera positiva, con quella dell’uomo. Andiamo a vedere nel dettaglio la natura dei tre felini sopracitati.

Lince europea: in Europa si stimano 8-9.000 individui suddivise in 11 popolazioni

La lince europea è il più grande felino d’Europa: può arrivare a pesare fino a 26 chilogrammi per 1,3 metri di lunghezza, esclusa la coda. Riesce a saltare fino a 3 metri di altezza grazie al fatto che le zampe posteriori sono più lunghe di quelle anteriori. L’area in cui vive è molto ampia e si estende dai Pirenei alle Alpi, in particolare quelle svizzere e slovene. In Europa – sottolinea il WWF – si stima la presenza di 8/9.000 individui, suddivisi in 11 popolazioni.

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La popolazione alpina, cioè quella che vive tra Svizzera, Austria, Slovenia, Francia e Italia, conta circa 130 individui. In Italia sono stati osservati alcuni individui in Friuli, Venezia Giulia e Trentino, più sporadicamente in Lombardia, Valle d’Aosta e Piemonte. Le popolazioni minori presenti nell’Europa meridionale sono considerate a rischio mentre in generale non è così grazie alla maggior consistenza delle popolazioni del Nord Europa, Scandinavia in particolare. I principali rischi per la lince europea, oltre alla frammentazione degli habitat e al bracconaggio, sono la morte accidentale, soprattutto gli incidenti in strada, e l’indebolimento genetico causato dall’accoppiamento tra consanguinei.

Lince iberica: vive solo nella Penisola iberica ed è considerato il felino più minacciato del Pianeta

La lince iberica è un individuo carnivoro molto meno grande della lince europea: arriva a pesare fino a 12-13 chilogrammi. Vive solo nella penisola iberica ed è considerato il felino più minacciato del Pianeta. La lince iberica è fondamentale per l’habitat in cui vive poiché è una specie la cui conservazione implica indirettamente la protezione del suo habitat e delle altre specie che convivono con essa e che spesso sono meno carismatiche. Anche per questo la lince iberica è considerata una specie prioritaria dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE – spiega il WWF -, per la cui protezione occorre dunque designare aree di conservazione speciali.

Il lavoro di un gruppo di ricercatori nel 2004 evidenziò come lo stato di conservazione della lince iberica fosse ormai critico a causa del bracconaggio e della riduzione della sua principale preda, vale a dire il coniglio selvatico. Nel 2016, in seguito alle massicce azioni di conservazione, si stimavano già più di 400 linci in natura tra tutte le aree di azione del progetto: Portogallo, Estremadura, Castilla-La Mancha e Andalusia. Secondo gli ultimi monitoraggi (2020), oggi la popolazione di lince iberica tra Spagna e Portogallo conta più di 850 individui. Attualmente è classificata come specie “in pericolo“.

Gatto selvatico: per questa specie l’ibridazione con il gatto domestico è la principale minaccia

Il gatto selvatico è un animale carnivoro, molto territoriale e vive in ambienti forestali. In Italia è presente con due popolazioni: la prima che si estende più o meno dall’Aspromonte fino agli Appennini centro-settentrionali e la seconda sulle Alpi orientali. Il Consiglio Europeo e gli attuali report IUCN identificano come principali minacce alla conservazione del gatto selvatico l’ibridazione con il gatto domestico, la competizione e la trasmissione di patogeni dal gatto domestico, la frammentazione dell’habitat e gli incidenti stradali, ma anche il prelievo illegale dei piccoli in natura. Per questi motivi la specie è considerata “vulnerabile” in molte Liste rosse nazionali.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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