Mentre nei primi due mesi dell’estate il clima è stato un po’ sotto tono rispetto all’andamento degli ultimi anni, in agosto abbiamo assistito al ritorno prepotente di temperature ben più elevate della media. La causa, frequenti fasi anticicloniche e risalite di aria rovente di origine sub-tropicale verso l’aera euro-mediterranea.
Di fatto, 4 ondate di caldo si sono alternate sull’Italia.
Complessivamente, l’anomalia termica complessiva è stata di +1.5°C, la sesta più elevata degli ultimi 60 anni, ovvero dall’inizio delle registrazioni. Lo scarto risulta distribuito quasi uniformemente da nord a sud, ma con una leggera predominanza delle regioni centrali dove il divario dalla media del trentennio 1981-2010 è stato di +1.8°C (+1.4°C al Nord, +1.3°C al Sud e Isole).
Agosto è stato anche più piovoso della media, con uno scarto pari a +23% che tuttavia non rappresenta un valore particolarmente significativo nell’ambito della serie storica, nonostante sia in controtendenza rispetto al generale andamento calante della serie stessa.
Questo dato trae origine non solo dalle abbondanti e diffuse precipitazioni che si sono verificate all’inizio e alla fine del mese, dovute al transito di intense ed estese perturbazioni, ma anche da episodi intensi più localizzati avvenuti principalmente su Alpi e fasce pedemontane nel corso del mese, e sulla Sicilia orientale il giorno 8, con conseguenti disagi per allagamenti o colate di fango e detriti, strade interrotte e danni, come quelli che si sono registrati a Verona il giorno 23 o il giorno 12 in Val Malenco (SO), dove purtroppo si contano anche 3 vittime.
Complessivamente, la stagione estiva di quest’anno è risultata più calda e piovosa della media, con un’anomalia termica di +0.6°C, al decimo posto fra le più elevate degli ultimi 60 anni, e un’anomalia pluviometrica di +27% che negli ultimi 20 anni rappresenta il terzo valore più elevato dopo le disastrose estati del 2002 e del 2014.
Con i dati del mese di agosto l’anomalia della temperatura media da inizio anno risale, tornando a +1°C rispetto alla media di riferimento, che rappresenta per il momento il 6° valore più elevato fra gli anni più caldi. Le piogge più abbondanti della media, invece, smussano leggermente l’anomalia negativa che va a consolidarsi intorno a -13% da gennaio, equivalente a 15 miliardi di metri cubi di acqua in meno rispetto alla norma.
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