L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus COVID-19, obbligandoci a non uscire di casa, ci ha costretti improvvisamente a rivedere le nostre abitudini e il modo in cui possiamo spendere il nostro tempo. In queste giornate di quarantena, quindi, perché non approfittare del tempo a disposizione per allargare i nostri orizzonti… mentali?
Il Science Web Festival è nato proprio per rispondere a questa esigenza ed è stato in grado unire decine di divulgatori scientifici, in molti casi già attivi sui social e con un seguito cospicuo, attraverso il motto #lascienzanonsiferma.
Questo festival virtuale della Scienza porta in casa nostra esperti di biotecnologa, meteorologia, medicina, astronomia e molto altro, e restituisce un po’ di lucidità e chiarezza ad un momento caotico come questo, in cui diventa ancora più difficile distinguere le fake news dai fatti.
Ad organizzare il Science Web Festival è stato Alessio Perniola, trentaseienne barese direttore di Multiversi – comunicazione scientifica, che abbiamo avuto modo di intervistare.
Come ti è venuta l’idea di creare questo festival?
«Sono direttore di un’agenzia di divulgazione scientifica che lavora organizzando laboratori, mostre e incontri didattici. In questo periodo siamo rimasti completamente bloccati. Le prime attività a risentire di questa crisi, infatti, sono state le attività culturali, ad iniziare dalle scuole. In Puglia organizziamo dei festival scientifici e, dato che il lavoro è saltato completamente, invece di restare fermi abbiamo pensato di continuare a dare un servizio alla società e a fare divulgazione anche a distanza. Da queste due esigenze è nata l’idea del Science Web Festival. Io ho lanciato lì l’idea di questo festival, anche un po’ ingenuamente, ma la risposta è stata enorme. Abbiamo ricevuto in poco tempo circa 200 proposte. Il palinsesto della giornata si è riempito subito e, proprio per questo, oggi abbiamo lanciato il Science Web Festival OFF per dare spazio a tutti quelli che vogliono partecipare».
Forse, in un momento come questo, è ancora più importante avere dei punti di riferimento autorevoli. Quali e quanti divulgatori partecipano al Festival?
«Sì è vero. Un’altra delle finalità del Festival è di mostrare quanto sia importante comunicare la scienza in maniera corretta. Coinvolgere chi fa divulgazione scientifica nasce proprio da questo, e i divulgatori lo fanno con passione e tantissima competenza. Al Science Web Festival partecipano 100-150 divulgatori. Nel palinsesto abbiamo nomi molto autorevoli, tutti i “divulgers” più importanti, come Roberta Villa con il suo TgVilla, Marco Ferrari con la rassegna stampa, ma anche Dario Bressanini, Beatrice Mautino, Luca Perri. Inoltre partecipano anche dei divulgatori o associazioni culturali con poca visibilità per il fatto che di solito lavorano nella didattica in presenza, ad esempio nelle scuole: parliamo, ad esempio, di Multiversi, Cooperativa Ossigeno, G.Eko e TOscience».
A quale pubblico vi rivolgete? E’ adatto ai bambini?
«In questi giorni abbiamo visto che il pubblico è molto eterogeneo. Da parte nostra c’è attenzione anche ai bambini e i ragazzi come destinatari indiretti, rivolgendoci alle famiglie e ai genitori. Nel palinsesto, in particolare nella fascia del mattino, ci sono video dedicati proprio ai più giovani con esperimenti, approfondimenti sugli animali e video romanzati che parlano di scienza».
Sappiamo che il Festival terminerà il 23 marzo. Sareste disposti a un bis, quarantena o non-quarantena?
«A noi piacerebbe sicuramente dare seguito a questa esperienza, magari non nell’immediato. Organizzare un palinsesto di contenuti online non slegato ma organico non è stato facile, anche perché è stato organizzato in pochissimo tempo, circa 2 giorni. Però siamo molto interessati a portare avanti questa esperienza nei prossimi anni».
Vi invitiamo a seguire tutti gli appuntamenti sulle pagine Youtube, Facebook e Instagram del ScienceWebFestival.
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