È iniziato il viaggio di Greenpeace che porta l’associazione a navigare nel mar Tirreno per monitorare l’impatto che la plastica ha sull’ecosistema marino.
La nave di Greenpeace è già stata in Toscana, Lazio e Campania fermandosi ad analizzare le acque di Porto Santo Stefano, della Foce del Tevere e della Foce del Sarno. Proprio da qui arriva la testimonianza più grave. «Ci siamo trovati davanti a uno scenario davvero scioccante», racconta Giuseppe Ungherese di Greenpeace. «Enormi quantità di rifiuti che invadono la spiaggia e i fondali, figli inevitabili di un modello di consumo che si basa sull’impiego di grandi quantità di plastica usa e getta».
«E come se non bastasse – aggiunge – quello che possiamo mostrare è solo la parte visibile del problema: i fiumi possono portare in mare anche grandi quantità di microplastiche non individuabili a prima vista».
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