Italia

Tra le brughiere lombarde, alla scoperta di un piccolo gioiello di biodiversità da salvare

Al via con un BioBlitz le iniziative pubbliche di divulgazione e sensibilizzazione per valorizzare e tutelare le brughiere di Malpensa e Lonate Pozzolo, minacciate da incuria e antropizzazione.

Brughiere in Italia? Il termine “ brughiera” evoca affascinanti paesaggi nordici sferzati dal vento e dalla neve. Si tratta infatti di ambienti diffusi soprattutto nell’Europa nord-occidentale e centrale, in particolare nel Regno Unito e in Irlanda, caratterizzati da una vegetazione quasi esclusivamente erbacea e arbustiva.

Anche se con composizione vegetale differente, in quanto localizzata ai margini meridionali del suo areale di distribuzione, la brughiera è presente anche in Italia, ai piedi delle Alpi, tra Piemonte e Lombardia.

“Può sembrare insolito sentir parlare in Lombardia di brughiera, una zona caratterizzata da suolo arido e povero di nutrienti, sul quale crescono prevalentemente arbusti come il brugo (Calluna vulgaris), da cui il nome che evoca paesaggi nordici, e invece ce ne sono alcune, come nel Parco del Ticino, nel Parco Pineta e nel Parco delle Groane”, spiega il naturalista Guido Pinoli.
In particolare, nel settore settentrionale del Parco Lombardo della Valle del Ticino si trovano le brughiere di Malpensa e Lonate Pozzolo, habitat unici, distribuiti tra le province di Varese e Milano.

La biodiversità delle brughiere di Malpensa e Lonate Pozzolo

“La particolarità che rende uniche e di inestimabile valore le brughiere di Malpensa e Lonate Pozzolo è l’alta concentrazione di arbusti, licheni, fiori, farfalle, uccelli, rari e per questo in molti casi tutelati dalle leggi europee”, prosegue Pinoli.
La flora dell’ampia area che ospita le brughiere è infatti assai ricca: comprende più di trecento specie, di cui circa l’80 % autoctone, alcune particolarmente rare e quindi protette, così come alcune specie di licheni terricoli.

Sono inoltre presenti numerose specie di uccelli, alcune incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, quindi tutelate in ambito UE, come il succiacapre, specie da tempo in forte declino, il Falco pecchiaiolo e il Biancone.
Tra gli insetti, di particolare interesse è la farfalla Coenonympha oedippus, presente nella lista rossa europea dello IUCN in quanto classificata come “endangered”, a rischio di estinzione.

Coenonympha oedippus – Crediti Wikimedia Commons

Un habitat trascurato e sotto l’assedio dell’antropizzazione

Situate in un’area fortemente antropizzata e frammentata, le brughiere di Malpensa e Lonate, il cui habitat è riconosciuto di interesse conservazionistico a livello comunitario, occupano ormai una superficie relativamente piccola e sono esposte a diverse minacce.

“Si tratta dei più estesi e importanti resti delle brughiere lombarde che, nel 1833, si estendevano su circa 6.400 ettari e che oggi (a seguito della drastica riduzione subita negli ultimi due secoli) si estendono su una superficie stimata di appena 240 ettari, continuamente minacciate e assediate da strade, ferrovie, piste aeroportuali, cave, centri urbani, abbandono, incuria”, spiega la professoressa Silvia Assini del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, responsabile del progetto LIFE Drylands, finanziato dalla comunità europea, il cui obiettivo è “il ripristino di praterie e brughiere aride acidofile continentali che si trovano all’interno di otto Siti Natura 2000 della Pianura Padana occidentale per riportarli ad uno stato di conservazione favorevole”

“Per motivi non noti – prosegue Assini – negli anni ’90 (nell’ambito del Programma Bioitaly), all’atto della definizione dei perimetri delle aree da individuare come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), il biotopo della Brughiera di Malpensa è stato ignorato, pur presentando tutte le caratteristiche di integrità, rappresentatività e valore naturalistico richieste.
A nulla sono valse le istanze successive presentate dal Parco Lombardo della Valle del Ticino, a partire dal 2011, alla Regione Lombardia e all’ex Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, affinché si istituisse nell’area delle Brughiere di Malpensa e Lonate un SIC della Rete Natura 2000. “

La tutela della natura, la conservazione degli habitat e il ripristino degli ecosistemi degradati sono gli impegni principali della strategia dell’Unione Europea per la salvaguardia della biodiversità per il 2030, impegni fondamentali anche per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, come ampiamente discusso in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2021, conosciuta come COP26, tenutasi a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, sotto la presidenza del Regno Unito.

“La mancata valorizzazione e tutela (se non scomparsa) delle Brughiere di Malpensa e di Lonate rappresenterebbe un incomprensibile esempio di incuria della Natura e del territorio che si porrebbe in netto contrasto con le attuali indicazioni da parte dell’Europa e delle Nazioni Unite”, afferma la professoressa Assini.

Brughiere: le iniziative di sensibilizzazione

Per valorizzare e tutelare ciò che resta delle brughiere di Malpensa e Lonate, in particolare con l’obiettivo che tali aree vengano finalmente riconosciute come Zone Speciali di Conservazione (ZSC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) nell’ambito di Rete Natura 2000, un gruppo di esperti, tra i quali botanici, entomologi ed ornitologi appartenenti a diversi enti e associazioni, coordinati dalla professoressa Assini e dal professor Giuseppe Bogliani (Presidente del Centro Italiano Studi Ornitologici), intendono organizzare iniziative pubbliche di divulgazione e sensibilizzazione.

Domenica 19 dicembre è in programma un “BioBlitz” presso la Brughiera di Lonate Pozzolo, evento promosso, oltre che dal Progetto LIFE DRYLANDS e dal CISO (Centro Italiano Studi Ornitologici), dal CNR-IRSA Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Ricerca sulle Acque, e da numerose associazioni, tra le quali LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), SISN (Società Italiana di Scienze Naturali) e WWF Lombardia.

“La biodiversità è un bene comune, zone distanti e magari molto diverse tra loro contribuiscono ad arricchire e mantenere in equilibrio l’intero ecosistema; per questo, anche una brughiera come quella di Lonate Pozzolo, distante una cinquantina di chilometri da Milano, è preziosa per la nostra città e per i suoi abitanti”, conclude Pinoli.

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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