La Superluna dei fiori ha dato spettacolo. Le immagini del nostro satellite più grande e brillante del solito hanno emozionato, come sempre avviene quando si tratta di Luna.
Terra e Luna si sono trovate il 26 maggio scorso al perigeo, cioè al minimo della loro distanza. Il disco lunare è apparso del 7% più largo e del 15% più brillante rispetto a una Luna piena normale. È stato il 14% più largo e il 30% più brillante rispetto alla Luna piena in apogeo (il punto di massima distanza). Si definisce Superluna dei fiori perché è avvenuta all’apogeo della primavera.
Il termine “supermoon” è stato coniato nel 1979 ed è spesso usato per descrivere quella che gli astronomi chiamerebbero luna piena perigea: una luna piena che si verifica vicino o nel momento in cui la Luna si trova nel punto più vicino nella sua orbita attorno alla Terra.
Gli abitanti di Australia, Asia sudorientale e Americhe occidentali ahanno avuto la fortuna di assistere anche a un’eclissi totale di luna.
In realtà, dal punto di vista scientifico il termine Superluna non è del tutto corretto, in quanto non inserito tra le denominazioni ufficiali dell’International Astronomical Union.
La parola è stata proposta dallo statunitense Richard Nolle, che così voleva descrivere una una piena o una luna nuova che si verifica quando il satellite è entro il 90 per cento della sua distanza minima dal nostro Pianeta.
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