Salute del pianeta

Antartide: il caldo record ha fuso un quarto della neve di Eagle Island

Dalle immagini satellitari della Nasa emerge un quadro drammatico: in un singolo evento perso il 20% dell'accumulo stagionale di neve nella regione

Il caldo senza precedenti che ha sconvolto l’Antartide nei giorni scorsi continua a mostrarci i suoi effetti. Nel giro di 9 giorni Eagle Island ha perso quasi un quarto della sua copertura nevosa a causa dell’ondata di caldo eccezionale che ha visto temperature fuori da ogni statistica.
Tra il 4 e il 13 febbraio il 20% della neve presente al suolo si è fusa e questo drammatico effetto della crisi climatica è visibile a occhio nudo grazie alle immagini dei satelliti della Nasa che mostrano il confronto della copertura nevosa e anche alcune aree di colore azzurro: si tratta di “stagni” dovuti alla fusione che assorbono il calore più della neve, e che accelerano dunque il processo di fusione.

Nelle prime due settimane di febbraio l’Antartide è stata investita da un’ondata di caldo dagli effetti devastanti: il 9 febbraio, nella stazione di monitoraggio sulla Seymour Island, è stato registrato il valore record di 20,75°C. Un altro record assoluto per l’Antartide era stato registrato appena tre giorni prima nella stazione argentina di Esperanza, sulla penisola continentale che normalmente è più fredda delle isole. Solo il 6 febbraio 2020,infatti,  le stazioni meteorologiche avevano registrato la temperatura più calda mai registrata in Antartide. I termometri sulla punta settentrionale della penisola antartica raggiunsero i 18,3 ° C la stessa toccata quel giorno a Los Angeles.

Immagine earthobservatory.nasa

L’ondata di caldo è “visibile” anche in questa mappa che mostra le temperature registrate in tutta la penisola antartica il 9 febbraio scorso a 2 metri dal suolo. Le aree colorate in rosso scuro sono quelle in cui il modello mostra temperature che superano i 10°C.

In totale, il manto nevoso su Eagle Island ha perso 10,6 centimetri dal 6 all’11 febbraio: si tratta di circa il 20% dell’accumulo stagionale di neve nella regione, perso in un singolo evento di caldo estremo.

Judith Jaquet

Mi sono laureata con lode in Letterature straniere, indirizzo in Scienze della Comunicazione, con una Tesi in Linguistica generale, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia (Albo dei professionisti) dal 2008, dopo aver frequentato il Master in Giornalismo Campus Multimedia dello Iulm. Lavoro nella redazione di Meteo Expert dal 2011 e mi occupo della gestione dei contenuti editoriali sul web e sui social network. Conduco le rubriche di previsioni meteo in onda sui canali Mediaset e sulle principali radio nazionali.

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