La West Coast degli Stati Uniti continua a bruciare: gli incendi divampati nelle ultime settimane sono i peggiori degli ultimi 18 anni. I roghi scoppiati tra gli stati di Washington, Oregon e California hanno fatto 36 vittime, ma altre 22 persone risultano disperse. Complessivamente sono andati in fumo oltre 1.300.000 ettari di territorio in California, oltre 400.000 ettari in Oregon e 250.000 nello stato di Washington.
Secondo CAMS, il servizio Copernicus Atmosphere Monitoring Service, gli incendi che da metà agosto hanno interessato California e Oregon sono decisamente più intensi della media degli eventi registrati tra il 2003 e il 2019. Si tratta di incendi dieci-cento volte più intensi di quelli registrati negli ultimi 18 anni, spiegano gli scienziati.
La fitta coltre di fumo e cenere sta soffocando diverse zone del Paese. Attualmente l’aria peggiore del mondo si respira proprio lungo la costa ovest degli Stati Uniti. Le concentrazioni di particolato sono elevatissime ed estremamente dannose per la salute.
Le città peggiori al Mondo per qualità dell’aria attualmente sono Portland (Oregon) e Seattle (Washington). La città di San Francisco, il cui cielo è diventato rosso-arancione per gli incendi, attualmente è al quarto posto, mentre Los Angeles è al sesto. Secondo IQAir le concentrazioni di PM2.5 oggi raggiungono picchi di 114.8 µg/m³ a Portland, ma tra sabato e lunedì hanno fatto registrare picchi tra i 270 e i 290 µg/m³. Si tratta di valori davvero eccezionali ed estremamente dannosi per la salute: annualmente il valore limite per la salute umana è di 25 µg/m³.
Secondo CAMS, inoltre, le emissioni di carbonio in California e Oregon sono le più alte registrate dal 2003 a questa parte. In tutto gli incendi hanno sprigionato 21.7 mega tonnellate di carbonio in California, 7.3 mega tonnellate in Oregon e 1.4 mega tonnellate nello stato di Washington.
Si respira un’aria talmente malsana che, secondo i dati della Stanford University, negli ospedali i ricoveri per asma sono aumentati del 10%, mentre per problemi cerebrovascolari sono cresciuti del 23%. Il fumo degli incendi può infatti irritare i polmoni, causare infiammazioni, indebolire il sistema immunitario, aumentando il rischio di infezioni polmonari.
Il fumo che per diversi giorni ha coperto gran parte della costa, ha quasi raggiunto le Hawaii e ora si sta espandendo verso est. Una parte del fumo degli incendi è già riuscita ad attraversare l’Atlantico e raggiungere i cieli dell’Europa.
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