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Così finanziamo la crisi climatica: ai combustibili fossili 11 milioni di sussidi al minuto

Mentre si stringono accordi e si fanno promesse per contrastare la crisi climatica, valanghe di sussidi continuano a sostenere l’industria fossile.

Una recente analisi del Fondo Monetario Internazionale ha infatti fatto emergere che l’industria dei combustibili fossili beneficia di sussidi per 11 milioni di dollari al minuto: solo nel 2020, la produzione e il consumo di carbone, petrolio e gas è stata finanziata da 5,9 mila miliardi di dollari. Di questi, ben due terzi dei sussidi totali sono arrivati da solo 5 paesi: Cina, Stati Uniti, Russia, India e Giappone. E gli esperti avvertono che secondo le stime i finanziamenti arriveranno a 6,4 mila miliardi di dollari nel 2025 se non agiamo in modo concreto.

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Come denunciano gli analisti, i sussidi stanno «gettando benzina sul fuoco» della crisi climatica in un momento in cui sarebbe urgente una rapida riduzione delle emissioni di carbonio.

Il punto, sottolinea il Fondo Monetario Internazionale, è che in nessun paese il prezzo dei combustibili fossili riflette in modo adeguato il loro prezzo effettivo e i costi relativi all’ambiente e alla crisi climatica. I sussidi permettono infatti di tagliare in modo diretto i prezzi dei combustibili fossili, e a questo si aggiunge il fatto di non far pagare a chi inquina i costi sanitari che provoca con inquinamento atmosferico e crisi climatica.

Secondo gli analisti del Fondo Monetario Internazionale, fissare per i combustibili fossili dei prezzi che riflettano il loro costo reale ridurrebbe le emissioni globali di anidride carbonica di oltre un terzo, aumentando in modo sensibile le probabilità di raggiungere l’obiettivo di 1.5°C fissato dall’Accordo di Parigi. Uno stop ai sussidi per i combustibili fossili, aggiungono gli esperti, eviterebbe anche quasi un milione di morti all’anno e permetterebbe ai governi di risparmiare molto sulle spese sanitarie.

Un prezzo adeguato per i combustibili fossili darebbe una spinta decisiva alla transizione energetica, incoraggiando i produttori di energia a passare alle fonti rinnovabili molto più rapidamente, e permetterebbe di accelerare notevolmente i tempi per un phase-out completo del fossile, un momento cruciale per la lotta alla crisi climatica: i 400 giovani che di recente hanno partecipato a Youth4Climate hanno chiesto di fissare la scadenza per l’addio ai fossili al 2030.

È possibile scaricare il rapporto completo del Fondo Monetario Internazionale (in inglese) a questo link.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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