Si è aperta lunedì 19 settembre a Taranto la quarta edizione di Ego Festival, un evento enogastronomico dedicato alla formazione professionale nel mondo della ristorazione. Fino al 24 settembre la città dei due Mari ospiterà dodici grandi chef internazionali e un programma ricco di appuntamenti. Per cinque giorni a Taranto si parlerà di alta cucina, ma tra i protagonisti di Ego Festival ci sarà anche l’ambiente.
«Il tema di questa edizione è la rigenerazione – ha spiegato l’ideatrice di Ego Festival, Monica Caradonna – intesa come apertura alla rinascita e al riscatto; è il rinnovamento di un ciclo vitale, è un circuito virtuoso che non distrugge ma ricrea. Il mondo dell’enogastronomia è legato a doppio filo alla terra e alle attività umane, e guardare in ottica di rigenerazione significa far rivivere ciò che era obsoleto e farlo tornare ad essere utile e produttivo ancora e ancora».
Tra i numerosi appuntamenti in programma per l’Ego Festival ci sarà uno spazio dedicato in particolare al clima, e a quali effetti dei cambiamenti climatici ci si aspetta di osservare in Puglia e in generale nel Sud Italia. A intervenire, giovedì 22 settembre, sarà il meteorologo Daniele Izzo di Meteo Expert. «Il clima sta già cambiando al Sud – ha spiegato a IconaClima l’esperto -: negli ultimi vent’anni si è già osservata una tendenza a temperature più elevate e precipitazioni più scarse, e nei prossimi decenni sarà ancora più evidente».
Dobbiamo prepararci: «Nelle regioni meridionali si profila una diminuzione delle precipitazioni sensibile soprattutto nel periodo invernale, che è quello più importante per il riempimento delle riserve idriche che devono poi sostenerci anche nei mesi più caldi. Oltre all’aumento delle temperature, quindi, bisognerà fare i conti con una siccità sempre più accentuata: urgente intervenire sulle infrastrutture e adattarsi alla scarsità d’acqua riducendo al massimo gli sprechi».
Temperature più alte e grave siccità comportano un serio rischio di desertificazione per il nostro territorio. «Le ricerche lo confermano: il territorio italiano è a rischio desertificazione, al Sud elevato soprattutto in Puglia, in Molise, in Basilicata e in Sicilia dove riguarda più del 50% del territorio», spiega Izzo. E avverte: gli effetti dei cambiamenti climatici non si tradurranno solo in temperature elevate e scarsità d’acqua. «Le precipitazioni diventano più scarse ma più intense, concentrandosi in periodi più brevi, con il rischio di fenomeni particolarmente pericolosi come quelli che purtroppo abbiamo già osservato negli ultimi anni».
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