La Banca Centrale Europea ha approvato il riesame di strategia di politica monetaria, e tra i cambiamenti più importanti c’è un nuovo approccio nei confronti del clima.
La stessa BCE ha affermato in una nota che le riflessioni sul cambiamento climatico e sulla sostenibilità ambientale «hanno assunto importanza centrale» nella strategia dell’istituzione, e di questo hanno preso atto i suoi vertici, che negli ultimi mesi hanno lavorato a un riesame delle politiche monetarie.
Il risultato è una tabella di marcia che secondo quanto riferisce la BCE detterà i tempi di un piano d’azione volto a integrare maggiormente le tematiche relative al clima nell’assetto di politica monetaria della Banca Centrale.
«Far fronte al cambiamento climatico costituisce una sfida a livello globale – sottolinea la BCE – e una priorità per le politiche dell’Unione europea».
La crisi climatica sta effettivamente assumendo un ruolo sempre più centrale nelle politiche del nostro continente: di recente Bruxelles ha ufficializzato l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ha approvato una nuova legge sul clima (ne abbiamo parlato qui), e negli ultimi mesi i paesi membri hanno presentato i propri programmi relativi al cosiddetto recovery plan, per i quali la stessa UE aveva posto il vincolo di destinare una parte significativa dei fondi a progetti legati alla transizione ecologica.
Una tendenza che si è fatta sentire anche a Francoforte, anche se la Banca Centrale Europea non ha fatto a meno di mettere le mani avanti sottolineando come «la responsabilità di intervenire contro il cambiamento climatico ricada principalmente sui governi e sui parlamenti».
Se questo è senza dubbio vero sotto molteplici aspetti, non è possibile ignorare l’impatto delle politiche economiche e finanziarie né, viceversa, l’influenza che i fenomeni legati al clima possono esercitare sulla stabilità dei prezzi e dei mercati.
Tra i punti principali del nuovo programma c’è un cambio di rotta nel discusso sistema delle garanzie: nell’ambito del riesame dei sistemi di valutazione e controllo dei rischi per le attività stanziate in garanzia dalle controparti nelle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema, assicura la BCE, si terrà conto dei rischi rilevanti connessi al cambiamento climatico. Inoltre, «la BCE continuerà a monitorare gli andamenti strutturali dei mercati dei prodotti sostenibili ed è pronta ad appoggiare, nell’ambito del proprio mandato, l’innovazione nella finanza sostenibile».
Le altre novità riguardano:
Positivo il riscontro dell’organizzazione ambientalista Greenpeace, secondo cui la nuova strategia permette alla BCE di diventare «la prima banca centrale a preparare il terreno per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE».
L’organizzazione ha condiviso in una nota il parere del dottor Mauricio Vargas, esperto finanziario di Greenpeace Germania, secondo cui «è positivo che la Banca Centrale Europea abbia accettato di adeguare la sua politica monetaria per affrontare il problema scottante della crisi climatica», ponendo di conseguenza più in alto l’asticella per tutte le altre banche centrali, che dovrebbero seguirne l’esempio.
«Era giunto il momento per la banca di rendere l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE un fattore vincolante della politica monetaria – ha detto -, e di iniziare a rimuovere i peggiori inquinatori dal proprio portafoglio». Vargas ha tuttavia sottolineato che, benché promettente, la nuova politica della BCE risulta «vaga, quindi continueremo a vigilare e ci assicureremo che sia seguita da azioni concrete».
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