Il vento della Tempesta Ciara, che ha investito con forza gran parte dell’Europa tra il weekend e la giornata di martedì, ha provocato molti danni e disagi, generando al contempo tanta energia eolica.
Le raffiche che hanno accompagnato la tempesta hanno raggiunto facilmente gli 80-100 km/h in molti Paesi: colpiti in pieno Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, ma anche Svizzera, Austria e, più marginalmente, l’Italia. Le raffiche di vento più forti hanno addirittura superato i 200 km/h in Corsica (registrati 219 km/h a Capo Corso e 206 km/h a Cagnano) e localmente sulle Alpi. I danni sono stati diffusi e talvolta gravi, a tal punto da provocare la morte di due persone nel Regno Unito.
Guardando al fattore positivo, il vento che ha spazzato i cieli di mezza Europa ha contribuito a generare molta energia pulita. Secondo il sito WindEurope, il vento innescato dalla tempesta Ciara ha prodotto tra il 27 e il 28% dell’energia richiesta in tutta Europa tra il 9 e il 10 febbraio. Un bel salto in avanti rispetto a quella prodotta in condizioni meteorologiche normali: in giornate tranquille il contributo giornaliero dell’eolico, infatti, oscilla tra il 5 e il 10%.
Secondo queste stime, in testa c’è la Germania che tra domenica e lunedì ha prodotto 1.811 GWh, poi la Francia con 551 GWh, il Regno Unito con 517 GWh, la Spagna con 382 GWh e la Svezia 313 GWh. Lunedì l’Italia si è posizionata al sesto posto dei Paesi europei che hanno prodotto più energia, con un totale di 138 GWh. Martedì l’Italia è salita al quarto posto con un totale di 140 GWh, subito dopo Francia (260GWh), Regno Unito (292GWh) e ben al di sotto della Germania che, solo ieri, ha prodotto 1034 GWh.
«Di sicuro in questi ultimi giorni la produzione eolica sarà stata più elevata rispetto alla media vista l’estensione delle zone interessate da venti sostenuti, ma ove vi sono stati i picchi d’intensità molti impianti saranno stati spenti. Credo, quindi, che i valori riportati siano una stima in eccesso», commenta Alessandro Perotto, Fisico dell’atmosfera di Meteo Expert.
«Ogni modello di pala eolica ha una curva di potenza che stabilisce quanta energia produce in base alla velocità del vento. Questa cresce con l’aumentare della velocità ma non all’infinito: ha un valore massimo oltre al quale, anche se aumenta la velocità del vento non aumenta l’energia prodotta. Nei modelli più comuni questo valore massimo è tra i 60 e i 90 km/h. Quando i venti sono troppo forti gli impianti vengono spenti per evitare guasti»
«L’energia sviluppata da una tempesta – aggiunge Raffaele Salerno, direttore scientifico di Meteo Expert – dipende dall’energia cinetica generata per mantenere i venti w dalla quantità totale di energia rilasciata per condensazione delle gocce d’acqua. Per fare un esempio, quello più semplice correlato all’energia cinetica, quest’ultima è equivalente a quella dissipata per attrito. Il tasso di dissipazione è ro*d*V3, dove ro è la denstà di energia, d è il coefficiente di attrito e V3 è il cubo della velocità del vento. Assumendo una velocità del vento media (andrebbe calcolata sul profilo verticale) pari a 30 m/s, per un raggio di 60 km, possiamo ottenere una energia pari a circa 5,46*10^16 Joule/day ovvero 6.3*10^11 watt».
Quelli riportati da questo sito «sono valori un po’ elevati a dire il vero», commenta Enrico Maggiori, Fisico dell’atmosfera di Meteo Expert. «Probabilmente considerano tutti gli impianti sempre attivi, anche in caso di venti forti (dove molti impianti vengono spenti per evitare problemi, che sicuramente è successo nei giorni scorsi).
Un valore tra il 15 e il 20 % è forse più realistico».
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