Clima

I benefici insperati del Protocollo di Montreal riguardano anche l’Artico

Nel 1987 fu firmato il trattato ambientale più efficace di sempre per eliminare i gas responsabili della distruzione del buco dell'ozono

Il Protocollo di Montreal ha determinato, in modo del tutto insperato, anche il rallentamento della perdita di ghiaccio marino nell’Artico. Il Protocollo nel 1987, vietò l’utilizzo delle sostanze chimiche che distruggono l’ozono note come clorofluorocarburi (CFC). Lo afferma un nuovo studio pubblicato nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

Nel 1987, quasi 200 Paesi firmarono questo trattato ambientale, promettendo di limitare le emissioni di “sostanze che danneggiano l’ozono” nel tentativo di rallentare l’assottigliamento dello strato di ozono del pianeta. Oggi, quasi il 99% delle sostanze vietate che impoveriscono l’ozono, come i clorofluorocarburi (CFC), sono state eliminate e lo strato di ozono è sulla buona strada per riprendersi completamente nei prossimi decenni.
Molte delle sostanze chimiche vietate dall’accordo sono potenti gas a effetto serra e, limitando le loro emissioni, il Protocollo di Montreal ha già evitato circa 0,5°C di riscaldamento globale.

Lo studio rileva che il Protocollo di Montreal ha evitato più di mezzo milione di chilometri quadrati di perdita di ghiaccio marino estivo artico entro il 2020, limitando il riscaldamento della regione.

Il futuro dell’Artico è ancora incerto, ma molti esperti prevedono la prima estate “senza ghiaccio” intorno alla metà del secolo. Gli autori hanno rilevato che il Protocollo di Montreal sta già ritardando questo momento di circa 15 anni. Entro il 2050, inoltre, questo storico trattato avrà evitato un riscaldamento dell’Artico di 0,88°C. (L’Artico si sta riscaldando più rapidamente della media globale.

Il Protocollo di Montreal

Lo strato di ozono stratosferico – un’alta concentrazione di gas ozono che si trova a 15-30 km sopra la superficie terrestre – è fondamentale per la vita sulla Terra. Agisce come uno scudo, proteggendo la vita animale e vegetale assorbendo le dannose radiazioni ultraviolette del sole.

Alla fine degli anni ’70, gli scienziati hanno scoperto che le sostanze chimiche prodotte dall’uomo, chiamate alocarburi (pdf), causavano l’assottigliamento dello strato di ozono. Nel 1985, un team di esperti ha scoperto come ogni primavera si aprisse un “buco” nello strato di ozono sopra l’Antartide.

La comunità internazionale entrò in azione per proteggere lo strato di ozono. Solo due anni dopo, 197 Paesi firmarono il Protocollo di Montreal. In base a questo accordo, i firmatari decisero di eliminare rapidamente le emissioni di circa 100 diverse sostanze pericolose.

Prima della firma dell’accordo, gli alocarburi erano ampiamente utilizzati come refrigeranti nei frigoriferi, propellenti per bombolette spray e detergenti. Dopo la firma dell’accordo, questi sono stati rapidamente sostituiti con idrofluorocarburi (HFC) non dannosi per l’ozono. Oggi, quasi il 99% delle sostanze vietate che impoveriscono l’ozono è stato eliminato e lo strato di ozono è sulla buona strada per recuperare completamente nei prossimi decenni.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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