Boris Johnson e l’impegno per la crisi climatica che si rivela una finzione

Una notizia decisamente negativa per il paese che ospiterà la COP26, quella portata alla luce da un’inchiesta esclusiva del TheGuardian: un investimento di quasi 2 miliardi di sterline in petrolio e gas da parte del Regno Unito, azione in totale controsenso con le dichiarazioni espresse dal Governo britannico circa l’impegno a sostenere i paesi africani nella loro transizione verso un’energia più pulita.

Oltre il 90% dei 2 miliardi di sterline destinati ad investimenti energetici discussi al vertice UK-Africa andranno in combustibili fossili, nonostante il clima e l’emergenza climatica siano state le parole con le quali il primo Ministro Boris Johnson ha aperto il vertice lunedì 20 gennaio: “tutti respiriamo la stessa aria, viviamo sotto lo stesso cielo e tutti soffriamo quando le emissioni di carbonio aumentano e il pianeta si riscalda”, queste le parole del primo Ministro. Secondo la deputata del TheGreenParty, Caroline Lucas, “l’ipocrisia della posizione del governo è da togliere il fiato”. Proprio Lucas aveva già sottolineato il suo disappunto verso le promesse vuote fatte dal primo ministro britannico sugli investimenti in carbone alla luce del fatto che gli affari del Regno Unito sul mercato del petrolio e del gas sono aumentati di 5 volte nell’anno 2018/2019. 

Proprio il Regno Unito ospiterà la COP26 di quest’anno, sarà un momento decisivo per l’attuazione delle politiche di contrasto alla crisi climatica, ad oggi però, il summit non è preceduto da azioni di governo significative.