L’Italia torna nel mirino del maltempo, con una intensa fase perturbata che, tra le altre cose, porterà sulle nostre montagne nuovi accumuli di neve fresca. Una situazione critica a cui si sommerà il vento, che domani soffierà forte soprattutto sui settori centro-occidentali dell’arco alpino. Proprio qui il pericolo di valanghe sarà particolarmente elevato: il bollettino emesso da Aineva per la giornata di domani mette infatti in guarda da un rischio forte di valanghe sui rilievi del Piemonte di nord-est, e in particolare sulle Alpi Pennine e Lepontine, dove domani il pericolo sarà di grado 4 (rosso) su una scala che va da 1 a 5. Nella giornata di oggi sulla zona (dove il pericolo di valanghe è di grado 3, marcato) potrebbero registrarsi accumuli di neve fresca anche di oltre 60 centimetri.
«Le nevicate associate a venti forti da sud – scrivono gli esperti di Aineva -, determineranno la formazione di nuovi accumuli instabili già oltre il limite del bosco. Gli accumuli saranno diffusi e potranno essere sollecitati già al passaggio del singolo sciatore in particolare in prossimità di colli dossi e cambi di pendenza. È attesa inoltre una ripresa dell’attività valanghiva spontanea con distacchi di valanghe a lastroni e a debole coesione di medie e localmente grandi dimensioni». Il limite della neve è previsto tra i 1.600 e i 1.800 metri.
Domani il pericolo di valanghe sarà marcato anche in diversi altri settori delle Alpi. Le zone grigie corrispondono a quelle per cui il bollettino del rischio valanghe non è stato emesso, almeno per ora.
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