Italia

Rifiuti, nei parchi urbani 6 ogni metro quadrato: l’indagine di Legambiente

L'indagine Park Litter, condotta da Legambiente, ha raccolto e catalogato oltre 30mila rifiuti in 48 parchi urbani di 27 città d'Italia

I rifiuti abbandonati nei parchi urbani continuano a rappresentare un problema in Italia. A stabilirlo è la nuova indagine di Legambiente, Park Litter, che ne ha raccolti 32.937 in 48 parchi urbani di 27 città, circa 6 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. I centri in questione sono: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catanzaro, Chieti, Cinisello Balsamo, Genova, Gorizia, Latisana, Milano, Napoli, Perugia, Pescara, Piazza Armerina, Pineto, Pisa, Pordenone, Roma, Roseto degli Abruzzi, Rovigo, Ruoti, San Colombano al Lambro, Terralba, Torino, Trieste e Udine.

Rifiuti abbandonati nei parchi, mozziconi di sigarette seguiti da carta e plastica: i risultati dell’indagine

Tra gli oltre 30mila rifiuti raccolti e catalogati da Legambiente, a dominare sono i mozziconi di sigarette (27%) seguiti da frammenti di carta pari al 23% del totale, pezzi non identificabili di plastica (6,6%), materiale da costruzione (tegole, mattoni…) 6,3%, bottiglie di vetro e pezzi di bottiglie (4%), tappi di bottiglia o di barattoli/linguette di lattine (4%). La maggior parte dei rifiuti raccolti è riconducibile a due categorie:

  • usa e getta (piatti, posate e bicchieri di plastica ma anche cannucce, contenitori per cibo e fazzoletti);
  • imballaggi.

Legambiente ha monitorato anche la questione dei cestini per la raccolta dei rifiuti: solo nel 30% dei casi sono adibiti per la differenziazione dei rifiuti. Siccome uno dei principali problemi dei rifiuti per strada è il vento, l’indagine ha stabilito che solo nel 39% dei casi i cestini sono muniti di coperchio utile a limitare la dispersione dei rifiuti.

Per finire, basandosi su studi di livello mondiale che hanno stabilito come uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino siano i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana, Legambiente ha stabilito che questi sono presenti nel 70% dei casi e spesso sono mal gestiti.

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