Come da previsioni, il ponte di Ognissanti appena terminato è stato segnato da una pesante ondata di maltempo sull’Italia: ci siamo infatti appena lasciati alle spalle un fine settimana molto turbolento, in molti casi critico, a seguito degli ingenti quantitativi di pioggia caduti nel giro 36-48 ore. Nei casi più lievi solo piccoli smottamenti e qualche allagamento, nei casi più gravi frane, esondazioni di corsi d’acqua e conseguenti alluvioni ed evacuazioni. Un inizio di settimana di conseguenza difficile, con le scuole rimaste chiuse in alcuni Comuni, nel giorno in cui si ricorda la terribile alluvione di Firenze di 53 anni fa (era il 4 novembre del 1966).
Numerose le regioni colpite tra sabato e domenica scorsi, per alcune di queste i dati riportati di seguito sono riferiti alla sola giornata di domenica, essendo stata tra le due la peggiore in termini di violenza e durata dei fenomeni.
Conti alla mano, sulla base delle stazioni meteorologiche a nostra disposizione e delle informazioni di appassionati e non, questi sono gli accumuli complessivi di precipitazione registrati nell’intera fase perturbata:
Oltre alle piogge copiose e abbondanti, da segnalare anche i venti molto forti che hanno spazzato tutta l’Italia centro-meridionale, soprattutto nella giornata di domenica, con raffiche fino a burrascose, che in qualche caso hanno sfiorato i 100 Km/h a quote di pianura o al livello del mare, provocando diverse mareggiate lungo tutto il litorale tirrenico dalla Liguria orientale fino alla Campania e sulla Sardegna occidentale e con onde in mare aperto alte fino a 4-5 metri. Non solo molti alberi abbattuti: a Lavagna, nel Tigullio, alcune case sono state scoperchiate a causa di una tromba d’aria.
La notizia positiva è che sulle Alpi, nel frattempo, è tornata la neve: a quote generalmente elevate, mediamente sopra i 1700-1800 metri, ma in alcuni casi, grazie alla violenza delle precipitazioni, il limite è riuscito ad abbassarsi fino a quote attorno o poco sotto i 1500 metri. In Piemonte i fiocchi sono scesi fino a 1300 metri, imbiancando località come Bardonecchia,mentre ai 2000 metri del Sestriere il manto ha raggiunto i 20 cm. Fino a 30 cm la neve fresca in Valle d’Aosta verso la zona del Monte bianco oltre i 2000 metri, ma una spruzzata è arrivata fino ai 1500 metri di Cogne. Sulle Alpi lombarde il limite si è mantenuto attorno ai 1800 metri, ma nella mattinata di domenica i fiocchi hanno fatto la loro comparsa fino a Madonna di Campiglio. Tra il Tonale, le Dolomiti del Brenta e la val d’Ultimo i fenomeni intensi ha fatto scendere la quota neve fino ai 1500 metri.
In queste ore osserviamo una breve tregua, in attesa di una nuova ondata di maltempo in arrivo domani. E altre perturbazioni già si preparano ad investire l’Italia nella seconda parte della settimana.
Fino al 26 maggio sono molti gli eventi promossi dal WWF a favore delle nostre…
Dato il livello di surriscaldamento globale antropogenico raggiunto - circa + 1,2 °C rispetto al…
La grave siccità che ha colpito Panama, con ripercussioni anche per il trafficatissimo Canale di…
Il Kenya continua a fare i conti con forti piogge e inondazioni nei pressi di…
Negli Usa si sta verificando una violenta fase di maltempo e, soprattutto tra venerdì e…
Il Museo per le Nazioni Unite - UN Live è un’organizzazione internazionale che ha come…