Quest’anno l’equinozio d’autunno cadrà il 23 settembre (03:03 italiane), data che segna l’egual durata di giorno e notte nonché l’inizio della stagione autunnale. Spesso siamo convinti che solstizi ed equinozi cadano sempre il 21 del mese, ma non è così, anzi: la data di equinozi e solstizi non è infatti una data fissa, ma varia di anno in anno.
L’equinozio segna un momento preciso, in cui l’asse di rotazione terrestre si trova perpendicolare alla direzione dei raggi solari (il percorso apparente del sole nel cielo), il Sole appare perfettamente allo zenit per un osservatore posto all’equatore, e la durata del giorno è pari a quella della notte: 12 ore esatte. Ed infatti lo dice il nome stesso: “equinozio” deriva dal latino aequus–nox, ossia notte uguale al giorno.
A partire dall’equinozio possiamo osservare una diminuzione graduale delle ore di luce a favore del buio, fino ad arrivare alla notte più lunga dell’anno, il solstizio d’inverno che quest’anno cadrà il 21 dicembre alle 22:47 italiane.
La data dell’equinozio d’autunno, così come dell’equinozio di primavera e dei solstizi, non è una data prestabilita, ma cambia a seconda dell’inclinazione dell’asse terrestre e allo “spostamento” sul calendario causato dall’introduzione degli anni bisestili.
A dire il vero, l’equinozio di settembre non cadrà il 21 per almeno i prossimi 70 anni. Incredibile pensarci, ma la prossima volta che succederà sarà il 21 settembre sarà nel 2092, alle 23.41 UTC (in Italia quindi cadrà comunque il 22 settembre). Fino ad allora l’equinozio cadrà tra il 22 o il 23 settembre.
Ma cosa determina questo “spostamento” di date? Poiché l’inclinazione dell’asse terrestre non è costante, ma varia ciclicamente tra circa 22,5° e 24,5° con un periodo di 41.000 anni, anche le date di inizio delle stagioni astronomiche cambiano di anno in anno. Inoltre il tempo con cui la Terra compie una intera orbita intorno al Sole è di 365 giorni e 6 ore circa. Le sei ore in più vengono recuperate ogni 4 anni con l’introduzione dell’anno bisestile che fa slittare, quindi, la data del solstizio sul nostro calendario.
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