Durante il fine settimana in Ucraina sono scoppiati due incendi nei boschi vicino all’ex centrale di Chernobyl, nella cosiddetta zona di alienazione. Dall’incidente del 26 aprile 1986 quest’area è tuttora una delle più contaminate da radiazioni al mondo: l’accesso è regolato da norme molto rigide ed è vietato vivere o svolgere attività commerciali nella zona.
È molto probabile che i roghi abbiano avuto un’origine dolosa, com’era già successo due anni fa. Mentre nel 2018 le autorità avevano tranquillizzato l’opinione pubblica affermano che non c’erano pericoli, questa volta preoccupa molto il livello raggiunto dalle radiazioni. La denuncia arriva dal capo del dipartimento degli ispettori ambientali ucraini, Yehor Firsov, che ha dichiarato che i livelli radioattivi attorno alle zone colpite dagli incendi risultavano più elevati del solito. Firsov ha accompagnato il suo messaggio con un filmato che mostra un contatore Geiger con un livello di radioattività 16 volte superiore al normale:
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