Assegnato dalla Commissione Europea, il riconoscimento di Capitale Verde Europea viene conferito ogni anno alle città con più di 100.000 abitanti che dimostrano un forte impegno nella transizione sociale ed ambientale: un’opportunità per generare maggiore attrazione nei confronti del proprio territorio, ma anche un mezzo per accelerare le transizioni e andare oltre, verso una maggiore resilienza di fronte al cambiamento climatico.
Grenoble Capitale verde europea 2022 è stata lanciata ufficialmente il 15 gennaio. Pensare la città del domani, vivere l’esperienza, aprire nuovi percorsi, includere tutti i cittadini: per la Green Grenoble l’anno appena iniziato sarà costellato da oltre 300 eventi tra conferenze, workshops, incontri e molto altro. Per scoprirli è sufficiente cliccare al seguente link, che verrà progressivamente aggiornato.
Più di due terzi degli europei vivono ormai nelle città. “Green cities – fit for life” è un programma della Commissione Europea che mira a promuovere la sostenibilità nelle città europee dove vivono oltre 100.000 abitanti. In questo contesto, ogni anno a partire dal 2010, il titolo Capitale Verde Europea premia e incoraggia una città che si contraddistingue per il suo volontariato e le sue azioni concrete a favore dell’ambiente e della qualità di vita dei suoi abitanti.
Ricevere il titolo di Capitale Verde Europea significa essere riconosciuti per una visione ambiziosa di transizione ecologica. Significa anche diventare l’ambasciatore dell’Unione Europea per la transizione ambientale e sociale. Il premio riconosce le misure adottate negli ultimi cinque-dieci anni a favore di una città sostenibile, piacevole e rispettosa dell’ambiente, e le ambizioni per i successivi cinque-dieci anni.
Il premio si basa su un rigoroso processo di valutazione con 12 indicatori, tra cui:
La decisione della giuria si basa su fatti, cifre e dati tangibili. La “tabella di marcia” del territorio designato deve essere chiaramente e fermamente orientata verso la transizione ambientale, sociale ed economica.
Oltre a premiare i risultati passati e futuri, il titolo di Capitale Verde Europea stabilisce tassativamente l’attuazione di un programma che promuova gli scambi tra tutti gli attori europei coinvolti nelle transizioni e che incoraggi le diverse capacità di azione.
Stoccolma è stata la prima capitale verde europea nel 2010. Negli anni successivi la capitale svedese è stata seguita da Amburgo (Germania), Vitoria-Gasteiz (Spagna), Nantes (Francia), Copenhagen (Danimarca), Bristol (Inghilterra), Lubiana (Slovenia), Essen (Germania), Nijmegen (Paesi Bassi), Oslo (Norvegia), Lisbona (Portogallo) e infine Lahti (Finlandia) nel 2021.
Inserita nella seconda regione più grande della Francia (Auvergne Rhône-Alpes), con più di 160.000 abitanti, al centro di una metropoli di ben 450.000 abitanti nel Dipartimento dell’Isère, situata all’incrocio di tre massicci alpini, vivace, montuosa e sportiva, con un patrimonio ricco e vario, Grenoble è stata incoronata Capitale Verde Europea 2022 sulla base di diversi indicatori: la lotta contro il riscaldamento globale, la gestione degli spazi verdi, l’uso sostenibile del territorio, le prestazioni energetiche, lo sviluppo di modalità di trasporto alternative all’automobile, la lotta contro l’inquinamento, la gestione dei rifiuti e il rispetto della biodiversità.
Di fronte alle sfide del cambiamento climatico e che i continui mutamenti del clima hanno inevitabilmente comportato, dalla mobilità sostenibile, alla qualità dell’aria, dell’acqua e della vita in generale, Grenoble continua ad agire con grande spinta innovativa e di ambiziosa apertura. Molto rapidamente e in modo davvero impressionante, il suo agglomerato ha raddoppiato i suoi sforzi, aumentando i propri obiettivi in termini di qualità della vita e di rispetto dell’ambiente:
Si tratta di un progetto unificante, sostenuto da più di 200 partners pubblici e privati della regione, come l’Università di Grenoble, i Parchi naturali regionali, le aziende e molti comuni vicini come Annecy e Chambéry, mobilitati a raccogliere insieme una sfida unica e irrinunciabile per la città, ovvero quella di aumentare le proprie ambizioni in termini di transizione verso un futuro vivibile e sostenibile.
Non dimentichiamoci inoltre che, di fonte al cambiamento climatico in atto, le Alpi stanno pagando il prezzo più elevato, con un aumento della temperatura media annuale di ben 2 °C dall’inizio del XX° secolo, rispetto ad una media di 1.4 °C in Francia nello stesso periodo. Negli ultimi 50 anni circa i ghiacciai delle Alpi francesi hanno perso il 38 % della loro estensione superficiale. Nel settore continentale della Francia il numero di giorni di gelo è diminuito (- 12 giorni all’anno in media tra il 1961 e il 2015 al Col de Porte, passo di montagna della Chartreuse, situato pochi chilometri a nord di Grenoble), mentre le ondate di calore estive stanno diventando sempre più frequenti e intense (basti ricordare il valore record di ben 46 °C raggiunto nel giugno 2019 non lontano da Montpellier, in Occitania).
Per concludere ricordiamo che, nei prossimi 6 mesi, l’anno di “Grenoble Capitale Verde d’Europa” coinciderà con la presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea. Questo rafforzerà ulteriormente l’impatto di tale riconoscimento e riaffermerà la reputazione della regione e dei suoi partners sulla scena europea, sotto la bandiera “Green Grenoble”: oltre a diventare un esempio nobile e generoso per tutti, dunque assolutamente da condividere con il resto del mondo, esso deve guardare esclusivamente alla salvaguardia del nostro pianeta e al benessere di ciascuno di noi, ma contemporaneamente deve pensare anche a quello delle generazioni future.
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