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Green City 2022: quest’anno la Capitale Verde dell’Europa sarà la città di Grenoble

Grenoble è stata scelta tra 18 città europee che meglio incarnano il progetto urbano europeo nel 2022. In competizione con le altre tre finaliste, Torino, Tallinn e Digione, Grenoble si aggiudica questo premio così importante grazie al carattere trasversale e pionieristico delle sue azioni a favore della transizione ecologica, sempre fedele alla sua tradizione di apertura all’innovazione.

Assegnato dalla Commissione Europea, il riconoscimento di Capitale Verde Europea viene conferito ogni anno alle città con più di 100.000 abitanti che dimostrano un forte impegno nella transizione sociale ed ambientale: un’opportunità per generare maggiore attrazione nei confronti del proprio territorio, ma anche un mezzo per accelerare le transizioni e andare oltre, verso una maggiore resilienza di fronte al cambiamento climatico.

Grenoble Capitale verde europea 2022 è stata lanciata ufficialmente il 15 gennaio. Pensare la città del domani, vivere l’esperienza, aprire nuovi percorsi, includere tutti i cittadini: per la Green Grenoble l’anno appena iniziato sarà costellato da oltre 300 eventi tra conferenze, workshops, incontri e molto altro. Per scoprirli è sufficiente cliccare al seguente link, che verrà progressivamente aggiornato.

Capitale Verde d’Europa: di cosa si tratta precisamente?

Più di due terzi degli europei vivono ormai nelle città. “Green cities – fit for life” è un programma della Commissione Europea che mira a promuovere la sostenibilità nelle città europee dove vivono oltre 100.000 abitanti. In questo contesto, ogni anno a partire dal 2010, il titolo Capitale Verde Europea premia e incoraggia una città che si contraddistingue per il suo volontariato e le sue azioni concrete a favore dell’ambiente e della qualità di vita dei suoi abitanti.

Ricevere il titolo di Capitale Verde Europea significa essere riconosciuti per una visione ambiziosa di transizione ecologica. Significa anche diventare l’ambasciatore dell’Unione Europea per la transizione ambientale e sociale. Il premio riconosce le misure adottate negli ultimi cinque-dieci anni a favore di una città sostenibile, piacevole e rispettosa dell’ambiente, e le ambizioni per i successivi cinque-dieci anni.

Il premio si basa su un rigoroso processo di valutazione con 12 indicatori, tra cui:

  • mobilità;
  • gestione dei rifiuti;
  • rendimento energetico;
  • qualità dell’acqua e dell’aria;
  • capacità di creare una governance di partenariato intorno ad un progetto territoriale unificante.

La decisione della giuria si basa su fatti, cifre e dati tangibili. La “tabella di marcia” del territorio designato deve essere chiaramente e fermamente orientata verso la transizione ambientale, sociale ed economica.

Oltre a premiare i risultati passati e futuri, il titolo di Capitale Verde Europea stabilisce tassativamente l’attuazione di un programma che promuova gli scambi tra tutti gli attori europei coinvolti nelle transizioni e che incoraggi le diverse capacità di azione.

Stoccolma è stata la prima capitale verde europea nel 2010. Negli anni successivi la capitale svedese è stata seguita da Amburgo (Germania), Vitoria-Gasteiz (Spagna), Nantes (Francia), Copenhagen (Danimarca), Bristol (Inghilterra), Lubiana (Slovenia), Essen (Germania), Nijmegen (Paesi Bassi), Oslo (Norvegia), Lisbona (Portogallo) e infine Lahti (Finlandia) nel 2021.

capitale verde europa
Tallinn, la capitale dell’Estonia, è stata designata Capitale Verde Europea 2023 ed è già possibile candidarsi per il 2024. Photo by Stanislav Rabunski on Unsplash

Come e perché è stata scelta la città di Grenoble?

Inserita nella seconda regione più grande della Francia (Auvergne Rhône-Alpes), con più di 160.000 abitanti, al centro di una metropoli di ben 450.000 abitanti nel Dipartimento dell’Isère, situata all’incrocio di tre massicci alpini, vivace, montuosa e sportiva, con un patrimonio ricco e vario, Grenoble è stata incoronata Capitale Verde Europea 2022 sulla base di diversi indicatori: la lotta contro il riscaldamento globale, la gestione degli spazi verdi, l’uso sostenibile del territorio, le prestazioni energetiche, lo sviluppo di modalità di trasporto alternative all’automobile, la lotta contro l’inquinamento, la gestione dei rifiuti e il rispetto della biodiversità.

Di fronte alle sfide del cambiamento climatico e che i continui mutamenti del clima hanno inevitabilmente comportato, dalla mobilità sostenibile, alla qualità dell’aria, dell’acqua e della vita in generale, Grenoble continua ad agire con grande spinta innovativa e di ambiziosa apertura. Molto rapidamente e in modo davvero impressionante, il suo agglomerato ha raddoppiato i suoi sforzi, aumentando i propri obiettivi in termini di qualità della vita e di rispetto dell’ambiente:

  • Grenoble ha un piano climatico locale, il primo in Francia, dal 2005. Queste iniziative hanno portato ad una riduzione del 30 % delle emissioni di gas serra tra il 2005 e il 2018, secondo l’Osservatorio Atmo Auvergne-Rhône-Alpes;
  • tram, autobus e presto anche trasporto via cavo: la metropoli di Grenoble è riuscita a dotarsi di una rete di trasporti pubblici efficiente e sempre più completa;
  • dopo essere stata la prima grande città in Francia ad introdurre un limite di velocità di 30 km/h, Grenoble è diventata la più grande zona a basse emissioni (ZFE) in Francia nel 2019 (entro il 2026 l’obiettivo è di ridurre del 75 % le emissioni di ossidi di azoto rispetto al 2017);
  • Grenoble è ora la città numero uno in Francia per il pendolarismo in bicicletta ed è una delle città con più di 100.000 abitanti con le migliori strutture per la bicicletta. La Metropoli sviluppa continuamente reti ciclabili per incoraggiarne fino ad oggi sono stati sviluppati 475 km di strade per ciclisti, compresi 25 km di autostrade ciclabili Chronovélo;
  • dal 2014, la città di Grenoble, la seconda città più densamente popolata della Francia, ha piantato più di 5.550 alberi con l’obiettivo di piantarne altri 10.000 entro il 2030, mentre nel solo Dipartimento dell’Isère se ne prevedono 1 milione entro i prossimi 6 anni;
  • la rete di riscaldamento metropolitana, la seconda più grande in Francia dopo Parigi, utilizza oggi quasi l’80 % di energia rinnovabile e recuperata, con l’obiettivo di utilizzarne il 100 % entro il 2030, rispetto allo 0 % di 60 anni fa;
  • più di 200.000 abitanti, cioè la metà della popolazione, già riciclano i loro rifiuti alimentari. Grenoble è la prima grande città della Francia a istituire un sistema di raccolta dei rifiuti alimentari. L’obiettivo è di raggiungere il 100 % della popolazione entro la fine del 2022!
  • l’impianto di trattamento delle acque reflue metropolitane Aquapole produce abbastanza biogas (dal trattamento dei fanghi delle acque reflue) per far funzionare quotidianamente più di 125 autobus nell’area urbana di Grenoble con BioNGV;
  • dal 2008, la città di Grenoble ha smesso di utilizzare qualsiasi prodotto chimico nei suoi spazi verdi, e dal 2019, nei suoi spazi pubblici;
  • la società pubblica locale GEG (Gaz Electricité Grenoble) intende produrre 350 GWh di energia rinnovabile entro la fine del 2022, equivalente al consumo annuale di elettricità dei privati di Grenoble, grazie soprattutto alle sue centrali eoliche, idroelettriche e fotovoltaiche;
  • almeno il 60 % delle mense scolastiche di Grenoble sono fornite di prodotti biologici o locali, alcuni dei quali provengono dalla fattoria urbana di Grenoble (95 % per gli asili nido). Ogni anno, il centro di orticoltura della città produce 3,5 tonnellate di verdure per la mensa comunale;
  • nel 2015 il Dipartimento dell’Isère ha istituito un piano di lotta contro lo spreco di cibo nelle mense delle scuole secondarie, al fine di sensibilizzare i futuri cittadini e controllare l’impatto ambientale della ristorazione. Queste azioni hanno già permesso di ridurre del 50 % i rifiuti alimentari nelle mense delle scuole secondarie dell’Isère;
  • il Dipartimento ha lanciato un marchio alimentare locale, ISHERE, che garantisce l’origine geografica del prodotto trasformato e degli ingredienti agricoli, una giusta remunerazione per i produttori e per metodi di produzione rispettosi dell’ambiente;
  • la visione di uno spazio urbano come spazio vitale, per pedoni e ciclisti, per bambini e anziani, sta prendendo forma. Si incarna in quartieri esemplari, come la caserma Bonne, pioniera in Francia, e in interventi realizzati nei vari spazi pubblici esistenti.

Si tratta di un progetto unificante, sostenuto da più di 200 partners pubblici e privati della regione, come l’Università di Grenoble, i Parchi naturali regionali, le aziende e molti comuni vicini come Annecy e Chambéry, mobilitati a raccogliere insieme una sfida unica e irrinunciabile per la città, ovvero quella di aumentare le proprie ambizioni in termini di transizione verso un futuro vivibile e sostenibile.

Non dimentichiamoci inoltre che, di fonte al cambiamento climatico in atto, le Alpi stanno pagando il prezzo più elevato, con un aumento della temperatura media annuale di ben 2 °C dall’inizio del XX° secolo, rispetto ad una media di 1.4 °C in Francia nello stesso periodo. Negli ultimi 50 anni circa i ghiacciai delle Alpi francesi hanno perso il 38 % della loro estensione superficiale. Nel settore continentale della Francia il numero di giorni di gelo è diminuito (- 12 giorni all’anno in media tra il 1961 e il 2015 al Col de Porte, passo di montagna della Chartreuse, situato pochi chilometri a nord di Grenoble), mentre le ondate di calore estive stanno diventando sempre più frequenti e intense (basti ricordare il valore record di ben 46 °C raggiunto nel giugno 2019 non lontano da Montpellier, in Occitania).

Per concludere ricordiamo che, nei prossimi 6 mesi, l’anno di “Grenoble Capitale Verde d’Europa” coinciderà con la presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea. Questo rafforzerà ulteriormente l’impatto di tale riconoscimento e riaffermerà la reputazione della regione e dei suoi partners sulla scena europea, sotto la bandiera “Green Grenoble”: oltre a diventare un esempio nobile e generoso per tutti, dunque assolutamente da condividere con il resto del mondo, esso deve guardare esclusivamente alla salvaguardia del nostro pianeta e al benessere di ciascuno di noi, ma contemporaneamente deve pensare anche a quello delle generazioni future.

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Rino Cutuli

Rino Cutuli è laureato in Scienze Ambientali e si è specializzato in Meteorologia Applicata. Da febbraio 2005 lavora come Meteorologo presso Meteo Expert. Nel settembre del 2011 pubblica il suo primo libro dal titolo "Rosso di sera..." dedicato ai proverbi e modi di dire sul tempo, inserito nella collana meteo Alpha Test. Nel giugno del 2013 consegue l’attestato di competenza “Meteorologo Aeronautico”, rilasciato da ENAC secondo la normativa WMO vigente. Da settembre 2014 insegna Meteorologia presso l'Istituto Tecnico Aeronautico A. Locatelli di Bergamo. Nel febbraio del 2017, infine, consegue la qualifica di Meteorologo professionista.

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