I principali membri del partito conservatore del Canada hanno bocciato la proposta di inserire nella policy del partito il riconoscimento della crisi climatica e la volontà di agire per contrastarla, includendo tra le altre cose anche la responsabilizzazione delle imprese altamente inquinanti nella riduzione delle emissioni.
Nonostante il primo ministro Justin Trudeau abbia sottolineato in più occasioni l’importanza delle tematiche ambientali e climatiche, gli interessi dell’industria petrolifera sono in grado di influenzare ancora in modo significativo la politica del Canada, quarto produttore mondiale di petrolio e tra i maggiori emettitori di gas serra su base pro capite.
Il 54 per cento dei delegati ha votato contro la proposta di aggiornare la linea politica del partito conservatore aggiungendo che «il cambiamento climatico è reale» e che il partito è «disposto ad agire» in merito. Il leader del partito, Erin O’Toole, si era schierato a favore della modifica dicendo che i membri del partito conservatore non possono più «ignorare la realtà dei cambiamenti climatici» se sperano di estromettere il governo guidato da Trudeau.
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