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Rulof e l’arte del riciclo creativo. Una passione volta alla salvaguardia dell’ambiente

Quando ridare vita agli oggetti destinati alla discarica diventa uno stile di vita e una missione

Progresso economico e aumento dei consumi stanno determinando una crescita esponenziale dei rifiuti, con effetti devastanti sul nostro ambiente e sulla nostra salute. Tutti noi possiamo contribuire a migliorare la salute del nostro Pianeta con piccoli ma importanti gesti come quello di trasformare i rifiuti in materiali che possono essere riutilizzati. Le problematiche che derivano dallo smaltimento nelle discariche stanno raggiungendo delle proporzioni preoccupanti: non si tratta solo di un forte impatto economico ma i danni più gravi sono causati dall’immissione di sostanze nocive nell’ambiente che vanno a impattare gravemente sull’aria, sull’acqua e sul terreno. Perché le cose migliorino, il cambiamento deve partire da ognuno di noi, nelle nostre case, nel nostro piccolo.

Rulof questo lo sa e da tempo si fa portavoce dell’arte del riciclo.

Rulof

Ha 35 anni e da 16 anni condivide sul web la sua passione per il riciclo e le invenzioni. Fin da bambino ha sempre costruito i suoi giocattoli e ora che è cresciuto crea da solo il suo arredamento e tutto ciò che riguarda i suoi interessi (aquiloni, biciclette, canne da pesca etc). La sua missione è divulgare il più possibile il riuso degli oggetti destinati alle discariche. Oggigiorno infatti il consumismo ci comanda ed è più facile comprare un oggetto nuovo piuttosto che riparare quello vecchio o addirittura cercare di costruire tutto da zero. La sua dedizione lo ha portato in tv dove ha condotto più di 4 programmi legati al bricolage e riciclo. Sta anche lavorando a una linea di arredamento di design improntata sull’ecologia e il riciclo creativo.

“Da anni cerco di ridare vita agli oggetti destinati alla discarica. Per me la creatività è semplicemente trovare connessioni tra le cose. E quando non combaciano… posso sempre usare la mia super forza per incastrali al millimetro!”

Ho avuto la possibilità di intervistarlo, di seguito domande e risposte

Il riciclo è la tua filosofia di vita, una vera e propria missione. Com’è nata in te questa attitudine?

Ho una grande dote, ovvero quella di vedere oltre; quando ho un oggetto tra le mani riesco a a vederne tutte le potenzialità. Le forme, i materiali, tutti i componenti nascosti al suo interno e magicamente tutto combacia con i mille progetti che ho per la mente. Infatti prima di iniziare un progetto aspetto di trovare il componente perfetto. La mia macchina è incubatrice delle mie idee. Quando trovo oggetti buttati, li tengo nella mia automobile per una decina di giorni, tempo in cui analizzo e penso al loro potenziale.

Spesso i progetti nascono anche in modo inverso: dell’oggetto stesso immagino il progetto finito e non viceversa. Ti faccio un esempio rapido; una volta avevo tra le mani un classico lucchetto e da li mi sono immaginato tutto il resto, ovvero un fucile per pesca subacquea. Il lucchetto sarebbe stato un ottimo sistema di grilletto azionato dalla chiave stessa.

Mi sembra tu abbia smontato più di 3000 elettrodomestici; quali sono le creazioni di cui vai più fiero?

Tutte quelle legate al mondo marino, infatti pur abitando a Torino dove non c’è il mare, ho il mare nel cuore. Sono nato in Sardegna dove passo ogni estate. Il progetto di cui vado più fiero in assoluto è stata una cupola d’aria ancorata sul fondale marino; consisteva in un telone in vinile trasparente tenuto in posizione con un grande cerchio metallico e una serie di resistenti tiranti. Sono stato in grado di ancorare tutto a 10 metri di profondità e riempire con una pompa tutta la struttura con bolle d’aria. Successivamente ho potuto immergermi ed entrare dentro a questa cupola sommersa piena di aria fresca. Ho mangiato un tramezzino e ho guardato i pesci per 15 minuti stando comodamente in immersione.

Rulof

Quanto possiamo davvero risparmiare riciclando?

Bellissima domanda. Io quando inizio un nuovo progetto mi impongo tendenzialmente un budget di 40€ come spesa. Ovviamente conoscendo il territorio si può risparmiare tantissimo; negozi dell’usato, fiere, mercatini delle pulci etc… sono grandi punti di riferimento. Uno dei miei posti preferiti da dove attingo oggetti e idee è certamente il mercato del suk di Torino, un ambiente un po’ fatiscente ma che ha sempre portato ottimi affari. Tornando alla tua domanda: per me il fai da te non è solo lavoro ma anche uno stile di vita. La cucina di casa me la sono costruita da solo con tutti gli oggetti che ho trovato in giro, anche la scrivania da dove ti sto rispondendo ora è frutto di un assemblaggio esperto di oggetti destinati alla discarica. Il risparmio e la soddisfazione sono infiniti.

Rulof

Secondo te come siamo messi in Italia da questo punto di vista? Credi che abbiamo una buona consapevolezza su quello che possiamo o non possiamo riciclare e come ci vedi rispetto alle altre nazioni?

Secondo me in Italia negli ultimi anni anche grazie all’introduzione della divisione domestica dei rifiuti per materiali, ci siamo certamente tutti avvicinati di più a una idea green ma nelle grandi città manca ancora l’idea del riciclo e della ricostruzione degli oggetti per un semplice motivo: lo spazio per lavorare. Mentre all’estero o nelle campagne ogni casa ha un garage o un giardino dove poter costruire o verniciare, questi spazi nelle nostre città sono ristretti. Pensa che io per primo ho cominciato a costruire oggetti in camera mia, invadendo poi la cucina di mia mamma… e creando grandi discussioni. Guardando in generale la situazione italiana proprio dal punto di vista logistico dello smaltimento dei rifiuti e del loro riuso, questa mentalità ha reso grande il nostro Paese portandolo a pensare al di fuori degli schemi con intuizioni geniali. Ha creato nuovi posti di lavoro, nuove aziende che prendono oggetti o materie prime destinate alle discariche e le ritrasformano o rivalorizzano.

Cosa pensi delle nuove generazioni? Credi abbiano capito che il futuro del Pianeta è nelle nostre mani e che stiamo per arrivare al punto di non ritorno?

Le nuove generazioni hanno tutta la mia stima per il loro attivismo, per la cura dell’ambiente, degli animali, per l’interesse verso la politica e il loro futuro. Fanno bene ad essere così attivi perché sono spinti da un grande incertezza e paura dell’avvenire. Oggigiorno il cambiamento climatico è evidente. Io in primis ho fatto un video denuncia sulla sommità del ghiacciaio del Monte Bianco. Le nuove generazioni, a differenza nostra, hanno in mano un grande potere che arriva dall’informazione libera data dai social e da internet, contrastata a momenti dall’informazione privata che ha ben altri interessi. Avranno sempre il mio sostegno.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Per ora sto lavorando alla creazione di una stanza per i miei video interamente arredata al contrario dove presenterò i miei video sottosopra. Sto cercando anche un assistente per mettere sul mercato un oggetto innovativo per noi amanti del bricolage… insomma il mio cervello non si ferma mai. Ogni settimana infatti mi escono nuove idee da tenere a freno e mi impongo di concentrarmi su una cosa alla volta; uno dei miei più grandi problemi è quello avere un disturbo da deficit di attenzione/iperattività che mi porta a non riuscire a focalizzarmi su una cosa alla volta. Ma ci sto lavorando da parecchi anni, infatti ho capito come impostare le miei giornate dandomi delle priorità.

Rulof

Il 2030 si sta avvicinando; riusciremo a diventare tutti un po’ più virtuosi e a raggiungere i traguardi fissati ONU?

Io ci metto del mio! Per questo 2030 ho preso come missione la comunicazione per il CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) dove vogliamo mettere in comunicazione piccoli artigiani che magari a fine mese hanno degli scarti di lavorazione destinati alla discarica. Se si parlassero tra loro scoprirebbero che invece di essere visto come materiale da gettare via potrebbe essere visto come risorsa. Immaginiamoci un artigiano che produce molle per letti: a fine mese alcune molle sono venute difettose e potrebbero essere prese da un altro artigiano per costruisce ad esempio, lampadari artistici. Cosi ne gioverebbero tutti, in primis l’ambiente. Confido vivamente che riusciremo a raggiungere i traguardi fissati dall’ONU.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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