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Gennaio 2024 molto mite in Italia. Siccità preoccupante: -52% delle piogge in Sicilia

I dati parziali della stagione in corso evidenziano in maniera inclemente una situazione preoccupante riguardo la carenza di piogge (-27% a livello nazionale), con le anomalie più ampie al Centro-Sud

In continuità con dicembre, anche gennaio si è rivelato mite (anomalia termica mensile nazionale +1.5°C, al 6° posto fra i più caldi, molto vicino al valore del gennaio 2022), ma a differenza del precedente mese siccitoso, le precipitazioni mediate sull’intero territorio nazionale si sono avvicinate alla norma (anomalia pluviometrica mensile nazionale -3%). In realtà il dato relativo alle piogge è il risultato della combinazione fra il deficit al Centro (-25%), al Sud (-17%, ma con locali accumuli oltre la norma sul settore tirrenico) e in Sicilia (-37%) dove prosegue questo inverno avaro di piogge, e l’esubero al Nord-Est (+76%); al Nord-Ovest, nonostante il dato leggermente positivo (+9%) si segnalano ancora accumuli inferiori alla norma per lo più in Piemonte.

Valori intorno alla media, invece, in Sardegna (+4%). In generale le precipitazioni si sono concentrate nelle prime due decadi che si sono rivelate piuttosto movimentate, mentre la terza decade del mese è stata per lo più anticiclonica e decisamente siccitosa. In questo mese, che è quello centrale della stagione invernale, di inverno vero se ne è visto poco, solo a tratti. Gli episodi nevosi si sono verificati praticamente solo in quota in montagna; solamente in un’occasione, il giorno 17, i fiocchi si sono visti fino a 400-500 metri nel settore alpino e prealpino. Al di là di due brevi fasi con temperature sotto la media, hanno prevalso i periodi miti che hanno visto talvolta salire le temperature su livelli primaverili, anche da stagione inoltrata, come nell’evento di Föhn intorno al 24/25, quando le massime hanno superato i 20 gradi sulle aree montuose del Nord-Ovest, fino a toccare punte vicine ai 25 gradi nelle vallate alpine piemontesi. Anche al Centro-Sud sono stati superati in diverse occasioni i 20 gradi, ma in queste aree la differenza con la norma risulta meno eclatante pur in un contesto decisamente anomalo.

I dati parziali della stagione in corso evidenziano in maniera inclemente una situazione preoccupante riguardo la carenza di piogge (-27% a livello nazionale), con le anomalie più ampie al Centro-Sud (-44% al Centro, -35% al Sud, -52% in Sicilia, -21% in Sardegna) seguite dal Nord-Ovest con -19%. Il Nord-Est, in controtendenza, vede il bilancio del bimestre dicembre-gennaio positivo con un surplus pari a +21% grazie agli accumuli di quest’ultimo mese. Anche l’anomalia termica resta su livelli notevoli: +1.6°C relativo al primo bimestre invernale è uno fra i valori più elevati della serie storica, con il ragguardevole contributo delle regioni centrali (+2.1°C), seguito dal Nord-Ovest (+1.7°C), dal Nord-Est (+1.4°C) e infine dal Sud e Isole (+1.3°C).

Anche a livello globale le notizie non sono confortanti con un gennaio che ha superato tutti i precedenti almeno dal 1850, chiudendo con uno scarto di +1.27°C sopra la media del XX secolo (fonte NOAA) e +1.66°C sopra la media del periodo 1850-1900 designato come riferimento all’era pre-industriale (fonte Copernicus Climate Change Service).

Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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