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Nuova spedizione italiana in Antartide

Riapre la stazione italiana Mario Zucchelli sul promontorio di Baia Terra Nova

Sul promontorio di Baia Terra Nova riapre la stazione italiana Mario Zucchelli per ripartire con la consueta spedizione in Antartide. Terra Nova è una Baia del Mare di Ross, in Antartide, scoperta dalla “British National Antarctic Expedition” nel 1901-1904 (la prima missione esplorativa britannica diretta verso le regioni antartiche) e chiamata così in onore della nave usata per l’esplorazione, la Terra Nova. Si tratta della 35ª edizione; la campagna estiva durerà 4 mesi e sarà composta da un gruppo di lavoro di 250 partecipanti, tra tecnici, ricercatori, italiani e stranieri, a supporto di ben 45 progetti di ricerca, alcuni anche presso altre basi antartiche. Le spedizioni italiane sono gestite dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal CNR per la programmazione, il coordinamento scientifico e verranno finanziate dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Per la prima volta verrà utilizzata l’unica nave italiana in grado di operare nelle aree polari, la “Laura Bassi”, acquisita dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS), grazie un finanziamento del MIUR e gestita congiuntamente da CNR, ENEA e OGS.

Base antartica Mario Zucchelli

Durante la spedizione saranno di nuovo coinvolti i velivoli dell’Aeronautica Militare, cosa che non succedeva da 20 anni, grazie ad un accordo di collaborazione con ENEA. Un aereo C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, con equipaggi addestrati ad operare in condizioni climatiche ed ambientali estreme, supporterà la spedizione con voli tra Christchurch (Nuova Zelanda) e le basi antartiche MZS e McMurdo, assicurando il trasporto sia di passeggeri che di materiali. Lo scopo della missione scientifica è quello di ritornare indietro nel tempo di 1,5 milioni di anni per studiare come si è evoluto il clima durante questo lungo periodo della storia della Terra. Perforando la calotta di ghiaccio dell’Antartide, che in alcuni punti raggiunge i 3.000 metri di spessore, gli scienziati studieranno i cambiamenti climatici. Nei ghiacci sono conservate minuscole “gocce” di aria che risalgono a periodi sempre più lontani da noi quanto più si va in profondità. Quell’aria contiene informazioni importanti sulle caratteristiche dell’atmosfera e del clima di quel momento della storia della Terra in cui è stata inglobata nel ghiaccio. Potendo stabilire con grande precisione la quantità di anidride carbonica in atmosfera nelle varie epoche, si può anche risalire alla temperatura terrestre e ad altri parametri. Gli scienziati sono in grado di determinare l’età di ciascun livello dei ghiacci perforati, correlando esattamente il tempo storico con il suo clima.

Base antartica Mario Zucchelli

In Antartide si trovano i ghiacciai più spessi e quindi più antichi della Terra; i dati acquisiti verranno successivamente messi in una grande catalogo accanto a quelli di un altro ambizioso “progetto ICE MEMORY”. Il suo scopo è quello di analizzare campioni di ghiaccio provenienti dai ghiacciai delle Alpi del Gran Combin tra Francia e Svizzera, dal Monte Bianco ma anche dalla Bolivia e dalla Russia in modo da costituire un vero e proprio santuario mondiale del ghiaccio per preservarli e permettere alle future generazioni di scienziati di analizzarli. Partita dall’Italia il 21 ottobre, l’arrivo della rompighiaccio “Laura Bassi” nel porto neozelandese di Lyttelton è previsto il 5 dicembre; nell’ambito della spedizione effettuerà 2 viaggi di andata e ritorno da Lyttelton a Baia Terra Nova conducendo una campagna oceanografica.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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