Il valore della natura e della biodiversità sembra essere sempre più chiaro all’Europa. Sono elementi da cui dipendono la nostra salute, la nostra economia e in molti casi la nostra stessa sopravvivenza, e Bruxelles si sta muovendo per proteggerli: nei giorni scorsi il Parlamento Europeo ha approvato a grande maggioranza la Strategia sulla biodiversità. Lo scopo è quello di proteggere non solo la fauna selvatica ma anche le persone, avverte l’Europa. Tra le misure più importanti previste dalla strategia ci sono obiettivi per la biodiversità urbana, interventi urgenti per contrastare la riduzione del numero di api e altri impollinatori e una nuova soglia minima di aree protette, che per il 2030 dovranno coprire il 30 per cento della superficie terrestre e marina dell’Unione.
«La natura è in declino su scala globale a un ritmo senza precedenti», avverte il Parlamento europeo. E snocciola dati che parlano da soli: delle circa 8 milioni di specie esistenti, un milione è a rischio estinzione.
Nel passare la palla alla Commissione, gli europarlamentari hanno arricchito il testo di numerose raccomandazioni e respinto gli emendamenti che minacciavano di scardinare le soglie i tutela. Secondo loro è necessario che la nuova strategia dell’Europa affronti «in modo adeguato» le cinque principali criticità che minacciano la nostra natura:
– i cambiamenti climatici
– i cambiamenti nello sfruttamento del suolo e del mare
– lo sfruttamento diretto degli organismi
– l’inquinamento
– le specie aliene invasive
Secondo i deputati serve la mobilitazione di 20 miliardi di euro all’anno da destinare all’azione a favore della biodiversità in Europa, e a livello globale è necessario quello che descrivono come un “accordo di Parigi” sulla biodiversità, da stipulare in occasione della conferenza dell’ONU in programma per ottobre 2021, durante la quale saranno stabilite le priorità globali in materia di biodiversità per il 2030 e oltre.
Il testo approvato dall’Europarlamento chiede che diventi area protetta almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’UE entro il 2030.
«Non ci deve essere alcun deterioramento delle tendenze di conservazioni – avvertono i deputati – e occorre raggiungere uno stato di conservazione favorevole per tutte le specie protette e gli habitat entro il 2030». L’UE dovrebbe anche porsi come leader nella lotta al commercio di specie minacciate di estinzione e delle loro parti.
Il Parlamento sostiene l’istituzione di una piattaforma europea per l’inverdimento urbano, insieme a obiettivi vincolanti sulla biodiversità nelle città, quali una percentuale minima di tetti verdi sui nuovi edifici e il divieto di uso di pesticidi chimici.
I deputati hanno chiesto che venga rivista con urgenza l’iniziativa UE a favore degli insetti impollinatori, «affinché includa un ambizioso quadro europeo di monitoraggio degli impollinatori, con obiettivi e indicatori chiari per contrastare il declino di questi insetti, fondamentali per l’ambiente e la sicurezza alimentare». Sarà fondamentale ridurre l’utilizzo di pesticidi, e come sottolinea l’Europarlamento questo richiederà che gli agricoltori possano contare su «soluzioni di protezione sicure delle colture per l’ambiente».
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